Il 31 gennaio i team della MotoGP dovrebbero essere tutti in pista a Sepang, in Malesia, per l'inizio dei test invernali, ma difficilmente vedremo 22 piloti e ben 15 squadre. Il motivo è che il motomondiale 2012 sarà un campionato a due velocità, se non tre: da una parte le squadre ufficiali, dall'altra i team CRT.
Ben difficilmente, infatti, con budget ridotti, i "Claiming Rule Team" affronteranno la lunga trasferta. Ci potranno essere delle eccezioni: probabilmente vedremo le Aprilia di Jorge Martinez, la BMW-Suter di Colin Edwards, la Honda-Ten Kate di Gresini. E' una ipotesi.
Sarebbe più logico, per loro, vista la liberalizzazione dei test, cercare un circuito più vicino per sgrossare le moto in vista dell'apertura iridata dell'8 aprile prossimo, a Losail, in Qatar.
Ma cosa accadrà, più avanti? Nessuno lo sa, per il momento, anche perché nessuno - Dorna compresa - ha ben chiaro come far evolvere quella che una volta era chiamata classe regina.
Qualora infatti si decidesse di limitare quanto più possibile i veri prototipi con la paventata introduzione di una centralina unica od una ulteriore restrizione sul consumo od il numero di giri massimo, le Case potrebbero fare un passo indietro, lasciando ai privati il campionato, con l'assurdo di ritrovare moto ufficiali - Aprilia e BMW - solo in Superbike!
Ma non è questo l'obiettivo della Dorna, anche se ormai il motorismo a due ruote è completamente nelle mani del fondo Bridgepoint, proprietario di entrambe le categorie di vertice.
L'obiettivo ultimo, infatti, è solo quello di ridimensionare i costi, per permettere alle Case di poter competere senza svenarsi visto che gli sponsor - l'uscita di Petronas dopo tre anni di contratto con Yamaha ne è l'esempio - continuano a lasciare.
Potrebbe sembrare uno scenario deprimente, ma non è così. Ciò che alla Dorna manca è una visione storica del motomondiale, e non è difficile capirlo visto che è arrivata solo in tempi relativamente recenti.
Quello che una volta veniva chiamato "Continental Circus", infatti, è sempre vissuto grazie alla disponibilità di moto, chiamiamole così, 'competizione clienti'. Prototipi costruiti in piccola serie da Yamaha, Suzuki, Honda, per tutte le categorie. Pensiamo alle Yamaha TZ 250 e 350, alle Suzuki RG 500, alle Honda NS 500. Mezzi con i quali piloti privati si sono messi in luce, divenendo poi ufficiali.
Per questo l'errore principale della FIM è stato permettere l'affermarsi del sistema del leasing, che ha progressivamente depauperato gli schieramenti di partenza.
L'esperienza ci ha comunque detto che l'uscita di scena dell'Aprilia, l'abolizione della 250 e la rinascita della categoria con il nome di Moto2, non abbia portato sensibili benefici alla MotoGP, nel quale il sistema è ancora in vigore. Il circolo virtuoso di crescita 125-250-500, del resto, si è rotto da tempo.
Paradossalmente però il futuro della MotoGP, oggi, è nelle mani dell'Aprilia, l'unica casa che possa fornire pronto-corsa (ancorché mascherata da CRT) una moto in grado di competere in MotoGP, seppure inizialmente svantaggiata. Già perché al momento sarebbe la RSV-4, o comunque la chiameranno, a beneficiare di eventuali restrizioni ai veri prototipi.
Questo perché il modello di sviluppo della Classe Regina passa sempre attraverso le Case, non gli assemblatori. Così nel futuro prossimo avrà sicuramente maggiori possibilità di crescita (e di vendita) una CRT Aprilia, piuttosto che una Ten Kate-Honda od una BMW-Suter. Mettetela come volete, ma lo sviluppo vero lo fanno solo i costruttori.
Così se Carmelo Ezpeleta deciderà di stringere la garrota sul collo di Honda, Yamaha e Ducati, sappia che a beneficiarne sarà principalmente l'Aprilia...cacciata perché tacciata di approfittare economicamente dei team in 250. E che ora, grazie alla vendita delle RSV-4 CRT...finanzierà la Superbike!
ISCRITTI AL MOTOMONDIALE MOTOGP 2012
CASE
Honda Repsol: Casey Stoner – Dani Pedrosa
Yamaha Racing: Jorge Lorenzo – Ben Spies
Ducati Marlboro: Valentino Rossi – Nicky Hayden
TEAM SATELLITE
Honda Gresini: Alvaro Bautista
Honda LCR: Stefan Bradl
Yamaha Tech3: Andrea Dovizioso – Cal Crutchlow
Ducati Pramac: Hector Barbera
Ducati Kardion AB: Karel Abraham
CRT
Aspar Mapfre (Aprilia): Randy De Puniet – Aleix Espargaro
Speedmaster (Aprilia): Anthony West
PBM Racing (Aprilia): James Ellison
Gresini – Ten Kate (Honda/FTR): Michele Pirro
NGM Forward Racing (BMW/Suter): Colin Edwards
IODA Racing (BMW/Suter): Danilo Petrucci
Laglisse (BMW/Suter): Carmelo Morales
BQR (Kawasaki/FTR): Yonny Hernandez – Ivan Silva
Ben difficilmente, infatti, con budget ridotti, i "Claiming Rule Team" affronteranno la lunga trasferta. Ci potranno essere delle eccezioni: probabilmente vedremo le Aprilia di Jorge Martinez, la BMW-Suter di Colin Edwards, la Honda-Ten Kate di Gresini. E' una ipotesi.
Sarebbe più logico, per loro, vista la liberalizzazione dei test, cercare un circuito più vicino per sgrossare le moto in vista dell'apertura iridata dell'8 aprile prossimo, a Losail, in Qatar.
Ma cosa accadrà, più avanti? Nessuno lo sa, per il momento, anche perché nessuno - Dorna compresa - ha ben chiaro come far evolvere quella che una volta era chiamata classe regina.
Qualora infatti si decidesse di limitare quanto più possibile i veri prototipi con la paventata introduzione di una centralina unica od una ulteriore restrizione sul consumo od il numero di giri massimo, le Case potrebbero fare un passo indietro, lasciando ai privati il campionato, con l'assurdo di ritrovare moto ufficiali - Aprilia e BMW - solo in Superbike!
Ma non è questo l'obiettivo della Dorna, anche se ormai il motorismo a due ruote è completamente nelle mani del fondo Bridgepoint, proprietario di entrambe le categorie di vertice.
L'obiettivo ultimo, infatti, è solo quello di ridimensionare i costi, per permettere alle Case di poter competere senza svenarsi visto che gli sponsor - l'uscita di Petronas dopo tre anni di contratto con Yamaha ne è l'esempio - continuano a lasciare.
Potrebbe sembrare uno scenario deprimente, ma non è così. Ciò che alla Dorna manca è una visione storica del motomondiale, e non è difficile capirlo visto che è arrivata solo in tempi relativamente recenti.
Quello che una volta veniva chiamato "Continental Circus", infatti, è sempre vissuto grazie alla disponibilità di moto, chiamiamole così, 'competizione clienti'. Prototipi costruiti in piccola serie da Yamaha, Suzuki, Honda, per tutte le categorie. Pensiamo alle Yamaha TZ 250 e 350, alle Suzuki RG 500, alle Honda NS 500. Mezzi con i quali piloti privati si sono messi in luce, divenendo poi ufficiali.
Per questo l'errore principale della FIM è stato permettere l'affermarsi del sistema del leasing, che ha progressivamente depauperato gli schieramenti di partenza.
L'esperienza ci ha comunque detto che l'uscita di scena dell'Aprilia, l'abolizione della 250 e la rinascita della categoria con il nome di Moto2, non abbia portato sensibili benefici alla MotoGP, nel quale il sistema è ancora in vigore. Il circolo virtuoso di crescita 125-250-500, del resto, si è rotto da tempo.
Paradossalmente però il futuro della MotoGP, oggi, è nelle mani dell'Aprilia, l'unica casa che possa fornire pronto-corsa (ancorché mascherata da CRT) una moto in grado di competere in MotoGP, seppure inizialmente svantaggiata. Già perché al momento sarebbe la RSV-4, o comunque la chiameranno, a beneficiare di eventuali restrizioni ai veri prototipi.
Questo perché il modello di sviluppo della Classe Regina passa sempre attraverso le Case, non gli assemblatori. Così nel futuro prossimo avrà sicuramente maggiori possibilità di crescita (e di vendita) una CRT Aprilia, piuttosto che una Ten Kate-Honda od una BMW-Suter. Mettetela come volete, ma lo sviluppo vero lo fanno solo i costruttori.
Così se Carmelo Ezpeleta deciderà di stringere la garrota sul collo di Honda, Yamaha e Ducati, sappia che a beneficiarne sarà principalmente l'Aprilia...cacciata perché tacciata di approfittare economicamente dei team in 250. E che ora, grazie alla vendita delle RSV-4 CRT...finanzierà la Superbike!
ISCRITTI AL MOTOMONDIALE MOTOGP 2012
CASE
Honda Repsol: Casey Stoner – Dani Pedrosa
Yamaha Racing: Jorge Lorenzo – Ben Spies
Ducati Marlboro: Valentino Rossi – Nicky Hayden
TEAM SATELLITE
Honda Gresini: Alvaro Bautista
Honda LCR: Stefan Bradl
Yamaha Tech3: Andrea Dovizioso – Cal Crutchlow
Ducati Pramac: Hector Barbera
Ducati Kardion AB: Karel Abraham
CRT
Aspar Mapfre (Aprilia): Randy De Puniet – Aleix Espargaro
Speedmaster (Aprilia): Anthony West
PBM Racing (Aprilia): James Ellison
Gresini – Ten Kate (Honda/FTR): Michele Pirro
NGM Forward Racing (BMW/Suter): Colin Edwards
IODA Racing (BMW/Suter): Danilo Petrucci
Laglisse (BMW/Suter): Carmelo Morales
BQR (Kawasaki/FTR): Yonny Hernandez – Ivan Silva