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Checa: le gomme il problema della MotoGP

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1Checa: le gomme il problema della MotoGP Empty Checa: le gomme il problema della MotoGP Gio Dic 29, 2011 9:44 am

Penna

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Se c’è una cosa su cui tutti i piloti della MotoGP sono stati d’accordo – evento più unico che raro – nella passata stagione, sono state le critiche sugli pneumatici. Le gomme portate dal fornitore unico Bridgestone sono state più volte sotto accusa, se offrono prestazioni incredibili per tutta la durata della gara, si sono però rivelate difficili da portare in temperatura, provocando cadute a ripetizione. Tanto che il costruttore giapponese ha dovuto correre ai ripari a metà stagione introducendo all’anteriore una mescola più soffice, adatta alle condizioni di asfalto più fredde.

Un palliativo che però non ha modificato la situazione, essendo il problema principale degli pneumatici sviluppati per la classe regina la carcassa, troppo dura. Non è un caso se la prima questione che ha visto impegnato Loris Capirossi nel suo nuovo ruolo di consulente alla sicurezza sia stata proprio quella delle gomme. L’imolese ha già avuto diverse riunioni con i tecnici della Bridgestone e per la prossima stagione si aspettano grandi cambiamenti. Tutti i piloti sono dello stesso avviso: meglio avere pneumatici che si degradino negli ultimi giri, ma che siano più sinceri.

Anche Carlos Checa, che ha provato la Desmosedici a Valencia a novembre e che tornerà a farlo a gennaio, ha sposato la tesi dei suoi colleghi della MotoGP dopo avere avuto un assaggio delle coperture giapponesi. Il neocampione Superbike non ha usato giri di parole in un intervista rilasciata allo spagnolo Marca: “mi sembra che siano gli pneumatici quelli che stanno rovinando lo spettacolo in MotoGP e il motivo per cui i piloti vanno a terra senza capire il perché”.

Anche per quanto riguarda le difficoltà incontrate dalla Ducati in questa stagione, Checa punta il dito in direzione della Bridgestone: “si parla molto della moto, del telaio, ma la vera differenza in questa categoria la fanno gli pneumatici. Sono super rigidi ed è difficile capire quali sia il limite ed è intorno alle gomme che si costruisce una moto. Se questo aspetto non cambierà, le moto continueranno a essere poco divertenti, difficili da capire e sarà molto facile cadere. Quando non sai dov’è il limite del pneumatico è molto complicato sviluppare una moto. Il problema non è il telaio, Ducati ne ha cambiati quattro e il risultato è sempre lo stesso. Il problema sono le gomme”.

Carlos ha espresso con altre parole un concetto che lo stesso Valentino Rossi ripete da tempo: la Desmosedici non riesce a fare lavorare correttamente lo pneumatico anteriore. Questo problema sembra quindi avere meno a che fare con le rigidezze del telaio o con il materiale in cui è costruito, alluminio o carbonio, quanto più con la distribuzione dei pesi. La scelta di un telaio perimetrale va quindi in questa direzione, quella di potere agire più liberamente sul bilanciamento senza dovere riprogettare ogni volta telaio e attacchi del motore. Se poi un ulteriore aiuto venisse anche dalle nuove coperture, sarebbe sicuramente ben accetto.

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