Rossi:
Dopo mesi di silenzio, Valentino a Campiglio parla a ruota libera e racconta i segreti della nuova sfida. Chiarissimi i rivali: Lorenzo e Stoner
Madonna di Campiglio – Valentino Rossi adesso fa parte ufficialmente della Ducati, ma cosa è successo tra lui e la Yamaha, tra lui e Lorenzo? Tanta la carne al fuoco qui a Trentino Alto Adige. Iniziamo… dall'inizio!
Valentino, quando hai deciso di cambiare team?
"All'inizio del 2010 ero convinto di restare per altri anni alla Yamaha e addirittura di chiudere la carriera con loro. Poi la situazione è cambiata velocemente e ho iniziato a parlare con Filippo Preziosi (il progettista Ducati che ha un feeling particolare con Rossi, ndr). In Ducati mi cercavano e mi hanno fatto un'offerta positiva (si parla di 12,5 milioni a stagione). E' stato un avvicinamento graduale".
Hai raccolto un'eredità importante: Stoner che ha lasciato la Ducati con un mondiale conquistato e tante vittorie…
"Stoner è sempre andato molto forte con questa moto. Ha uno stile di guida particolare, ma molto efficace. E' un pilota molto veloce che sa adattarsi a tutte le situazioni e che ha corso dal 2007 con la Ducati, quindi ha stabilito un gran feeling con la Ducati, quella sintonia che io non ho ancora trovato. Diciamo che mi mancano un po' di chilometri".
Per molti aspetti questa nuova sfida è analoga a quella del 2004 quando prendesti la Yamaha che era perdente e la portasti al mondiale. Ma ora ti sembra più difficile?
"Credo che più o meno sia allo stesso livello come difficoltà e impegno. La differenza è che quando ho iniziato con la Yamaha nel 2004 ero al 100% e adesso no. Diciamo che adesso l'aspetto fondamentale è tornare un pilota in attività".
Vale, lo sai che il pubblico italiano sogna i tuoi successi, ma che lo zoccolo duro dei ducatisti non ti ha ancora adottato?
"Si, lo so, ma per convincere anche quel 5% di scettici serviranno i risultati. Se arriveranno quelli, sarà fatto anche questo".
Ti sei portato dietro la tua squadra e Jeremy Burgess, cosa ne pensa il tuo vecchio e saggio capotecnico?
"Lui e i ragazzi ci hanno messo un grande impegno e hanno affrontato con gioia la sfida. Certo, dovranno lavorare molto. In certe cose la Desmosedici somiglia alla prima Yamaha M1. Diciamo che la mia esperienza potrà servire per rendere il tutto più efficace".
Sei uno dei veterani del mondiale: cosa è cambiato in questi anni, secondo te?
"Sono cambiate tante cose, tra queste i test. Faccio un esempio: io salii sulla Yamaha solo in gennaio a causa di problemi contrattuali, ma in poco tempo feci cinque test. Adesso ce ne sono solo tre".
Ieri sera eri con Alonso, una volta con lui era una sfida, adesso?
"Ci siamo conosciuti lo scorso anno alla Ferrari e mi è simpatico. Peccato per la sfida in programma su auto e kart sul ghiaccio: bello ma non posso rischiare. Spero ci siano altre occasioni, magari un test incrociato con lui sulla moto e io sulla F1".
Vale è davvero tremendo: lo sa benissimo che questa "combinata" la vincerebbe di sicuro lui che ha una buona esperienza con le auto.
Parliamo di rivalità serie. Chi fa più paura: Lorenzo o Stoner?
"Credo proprio che siano loro i più seri candidati al titolo. Lorenzo viene da un 2010 nel quale non ha sbagliato nulla ed è andato sempre molto forte, in più conosce perfettamente la moto. Stoner deve diventare costante, ma ha una Honda che fa paura. E' potente, più della Yamaha. Lo scorso anno comunque gli sono arrivato davanti in classifica nonostante sia stato fuori per quattro gare…".
Cosa c'è di diverso nella Ducati?
"Va guidata spigolando di più in curva, ma si può modificare la moto per migliorarla, non ho dubbi".
Magari con l'aiuto di Nicky Hayden, anche con lui box separati come Lorenzo? Su questa questione si è ricamato molto, senza saperne di più... cosa c'è di vero su questa rivalità?
"La condivisione di dati con Lorenzo è stato un problema storico della vicenda. Quando lui arrivò, avevamo parecchi problemi con la moto e io ho cercato di risolverli lavorando duro e difendendo questo lavoro. Il muro c'era, ma era virtuale… Va bene, è stato bello lo stesso".
Pensi che Lorenzo soffra perché ha vinto un mondiale con te non al 100%?
"No, specie quando vinci il primo mondiale, non ti interessano queste cose. Inoltre lo ha vinto e meritato al cento per cento".
Secondo te la Yamaha ha fatto bene a scegliere Lorenzo?
"E' una scelta che ha un senso: va forte ed è giovane".
Quali sono stati i momenti più belli della tua carriera?
"I titoli del 2001, del 2004 e del 2008, forse quello che ricordo più volentieri è proprio il mondiale 2008, mentre tra le gare è stato speciale il successo a Welkom nel 2004, al debutto con la Yamaha".
Sei un veterano, non hai paura dell'"effetto Schumacher", cioè di deludere i fan?
"Boh, forse lui si aspettava di più, ma è stato fermo troppo tempo".
Che obiettivi ti sei dato?
"Facile, due: vincere e aiutare Filippo Preziosi nello sviluppo della moto".
Bene, la conferenza è finita, Rossi passa al caffè (per lui una conferenza stampa alle 9 e 30 è davvero un'esperienza traumatica) e si prepara ad una stagione durissima, ma decisamente stimolante.
Il prossimo appuntamento è per mercoledì 12 gennaio quando parlerà l'ingegner Domenicali e verrà svelata la nuova Desmosedici.
Dopo mesi di silenzio, Valentino a Campiglio parla a ruota libera e racconta i segreti della nuova sfida. Chiarissimi i rivali: Lorenzo e Stoner
Madonna di Campiglio – Valentino Rossi adesso fa parte ufficialmente della Ducati, ma cosa è successo tra lui e la Yamaha, tra lui e Lorenzo? Tanta la carne al fuoco qui a Trentino Alto Adige. Iniziamo… dall'inizio!
Valentino, quando hai deciso di cambiare team?
"All'inizio del 2010 ero convinto di restare per altri anni alla Yamaha e addirittura di chiudere la carriera con loro. Poi la situazione è cambiata velocemente e ho iniziato a parlare con Filippo Preziosi (il progettista Ducati che ha un feeling particolare con Rossi, ndr). In Ducati mi cercavano e mi hanno fatto un'offerta positiva (si parla di 12,5 milioni a stagione). E' stato un avvicinamento graduale".
Hai raccolto un'eredità importante: Stoner che ha lasciato la Ducati con un mondiale conquistato e tante vittorie…
"Stoner è sempre andato molto forte con questa moto. Ha uno stile di guida particolare, ma molto efficace. E' un pilota molto veloce che sa adattarsi a tutte le situazioni e che ha corso dal 2007 con la Ducati, quindi ha stabilito un gran feeling con la Ducati, quella sintonia che io non ho ancora trovato. Diciamo che mi mancano un po' di chilometri".
Per molti aspetti questa nuova sfida è analoga a quella del 2004 quando prendesti la Yamaha che era perdente e la portasti al mondiale. Ma ora ti sembra più difficile?
"Credo che più o meno sia allo stesso livello come difficoltà e impegno. La differenza è che quando ho iniziato con la Yamaha nel 2004 ero al 100% e adesso no. Diciamo che adesso l'aspetto fondamentale è tornare un pilota in attività".
Vale, lo sai che il pubblico italiano sogna i tuoi successi, ma che lo zoccolo duro dei ducatisti non ti ha ancora adottato?
"Si, lo so, ma per convincere anche quel 5% di scettici serviranno i risultati. Se arriveranno quelli, sarà fatto anche questo".
Ti sei portato dietro la tua squadra e Jeremy Burgess, cosa ne pensa il tuo vecchio e saggio capotecnico?
"Lui e i ragazzi ci hanno messo un grande impegno e hanno affrontato con gioia la sfida. Certo, dovranno lavorare molto. In certe cose la Desmosedici somiglia alla prima Yamaha M1. Diciamo che la mia esperienza potrà servire per rendere il tutto più efficace".
Sei uno dei veterani del mondiale: cosa è cambiato in questi anni, secondo te?
"Sono cambiate tante cose, tra queste i test. Faccio un esempio: io salii sulla Yamaha solo in gennaio a causa di problemi contrattuali, ma in poco tempo feci cinque test. Adesso ce ne sono solo tre".
Ieri sera eri con Alonso, una volta con lui era una sfida, adesso?
"Ci siamo conosciuti lo scorso anno alla Ferrari e mi è simpatico. Peccato per la sfida in programma su auto e kart sul ghiaccio: bello ma non posso rischiare. Spero ci siano altre occasioni, magari un test incrociato con lui sulla moto e io sulla F1".
Vale è davvero tremendo: lo sa benissimo che questa "combinata" la vincerebbe di sicuro lui che ha una buona esperienza con le auto.
Parliamo di rivalità serie. Chi fa più paura: Lorenzo o Stoner?
"Credo proprio che siano loro i più seri candidati al titolo. Lorenzo viene da un 2010 nel quale non ha sbagliato nulla ed è andato sempre molto forte, in più conosce perfettamente la moto. Stoner deve diventare costante, ma ha una Honda che fa paura. E' potente, più della Yamaha. Lo scorso anno comunque gli sono arrivato davanti in classifica nonostante sia stato fuori per quattro gare…".
Cosa c'è di diverso nella Ducati?
"Va guidata spigolando di più in curva, ma si può modificare la moto per migliorarla, non ho dubbi".
Magari con l'aiuto di Nicky Hayden, anche con lui box separati come Lorenzo? Su questa questione si è ricamato molto, senza saperne di più... cosa c'è di vero su questa rivalità?
"La condivisione di dati con Lorenzo è stato un problema storico della vicenda. Quando lui arrivò, avevamo parecchi problemi con la moto e io ho cercato di risolverli lavorando duro e difendendo questo lavoro. Il muro c'era, ma era virtuale… Va bene, è stato bello lo stesso".
Pensi che Lorenzo soffra perché ha vinto un mondiale con te non al 100%?
"No, specie quando vinci il primo mondiale, non ti interessano queste cose. Inoltre lo ha vinto e meritato al cento per cento".
Secondo te la Yamaha ha fatto bene a scegliere Lorenzo?
"E' una scelta che ha un senso: va forte ed è giovane".
Quali sono stati i momenti più belli della tua carriera?
"I titoli del 2001, del 2004 e del 2008, forse quello che ricordo più volentieri è proprio il mondiale 2008, mentre tra le gare è stato speciale il successo a Welkom nel 2004, al debutto con la Yamaha".
Sei un veterano, non hai paura dell'"effetto Schumacher", cioè di deludere i fan?
"Boh, forse lui si aspettava di più, ma è stato fermo troppo tempo".
Che obiettivi ti sei dato?
"Facile, due: vincere e aiutare Filippo Preziosi nello sviluppo della moto".
Bene, la conferenza è finita, Rossi passa al caffè (per lui una conferenza stampa alle 9 e 30 è davvero un'esperienza traumatica) e si prepara ad una stagione durissima, ma decisamente stimolante.
Il prossimo appuntamento è per mercoledì 12 gennaio quando parlerà l'ingegner Domenicali e verrà svelata la nuova Desmosedici.