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Rossi: questa non è la Ducati che volevo

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1Rossi: questa non è la Ducati che volevo Empty Rossi: questa non è la Ducati che volevo Lun Apr 09, 2012 10:37 pm

Penna

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E’ passato un anno da quando Valentino Rossi ha visto il primo semaforo rosso spegnersi da dietro il cupolino di una Ducati.
Un debutto su una moto di cui non si è mai completamente innamorato, tanto da avere dichiarato mesi dopo “ho capito dal primo test, dopo pochi giri, che non avrei potuto vincere la prima gara”. Infatti finì 7° a 16”431 da Stoner, da cui aveva ereditato la Desmosedici. Sembravano un’eternità, l’unione peggiorò nel corso dell’anno fino a spingere gli uomini Ducati a rivoluzionare completamente il progetto MotoGP. Ieri, dopo una girandola di telai, è andata ancora peggio: 10° e 33”665 di ritardo, questa volta da Lorenzo, e ultimo delle Ducati, penultimo delle MotoGP.

Il Dottore è sfinito, ma quel che è peggio è che sembra non crederci più: “le speranze le abbiamo finite tutte lo scorso anno” innesca la miccia.
Con questa gara sembra essere finita l’era del sorriso stampato sulle labbra e dell’ottimismo a tutti i costi, il rapporto si sta incrinando e Valentino sta perdendo ogni minimo stimolo. “Nella prima parte di gara Barbera mi ha passato, con un sorpasso duro che mi ha spinto nella via di fuga, ma Hector ha solo questo obiettivo, starmi davanti, la posizioni non gli interessa. In quel momento ho pensato anche di tornare ai box e finire lì la gara, non l’ho fatto solo per rispetto ai miei meccanici, per raccogliere dati utili " afferma sconsolato. La GP12 non gli piace, come era stato con la 11 e la 11.1 prima, tanto da non rivendicarne neanche la paternità. “In Ducati non hanno seguito la strada che gli ho indicato, io non sono un ingegnere e non posso risolvere ogni problema” attacca.

Poco importa tutto il resto, che Barbera e Hayden gli siano arrivati davanti e quale sia il reale potenziale della sua moto. “Non avrebbe cambiato molto fare sesto, per me questo non è certo un obiettivo allettante, punto almeno al podio” un risultato al momento irraggiungibile. “Non riesco a guidare, vado più forte con le gomme usurate che con quelle nuove. Il posteriore spinge molto, le cose migliorano un po' solo quando gli pneumatici cominciano a scivolare. Non ho confidenza, non riesco nemmeno a fare la differenza rispetto a Nicky, che comunque dopo avere dato tutto ha preso 28 secondi da Stoner, ma a lui va bene così” ammette. Parole che pesano come macigni e infrangono quella barriera fragile che resisteva da ormai troppo tempo, quelle parole non dette e quei sorrisi di circostanza che nascondevano una realtà sempre meno celabile.

I problemi della Desmosedici “sono sempre gli stessi, come le mie richieste” ripete Valentino, che descrive una moto “inguidabile, cambia poco su quale pista ci si trovi, non riesco a inserirla in curva a frenare e neanche si può sperare che cambi tutto con le nuove gomme che porterà la Bridgestone. Non sono difetti che si possono risolvere solo con le regolazioni”. O il pilota si adatta il pilota o si rifà nuovamente la moto, la Ducati è a un bivio.

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amber

amber

Qua l'intervista:


Il divorzio mi pare annunciato.....a me da l'idea di voler mollare al più presto la Ducati per farsi un suo Team con la Yamaha!!!

Penna

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La prima gara della stagione, in Qatar, ha mostrato una classica con le gerarchie ribaltate in casa Ducati. Migliore degli uomini in rosso è stato Hayden 6°, quello a cui “un risultato del genere può andare bene”, e il secondo Barberà 9°, “uno il cui solo obiettivo è starmi davanti, non importa la posizione” per usare le parole di Rossi.
Con Abraham non arrivato al traguardo, l’ultimo è stato il Dottore.
La prima punta scalzata da due mediani, con Valentino andato su tutte le furie che ha accusato: “non è cambiato niente dallo scorso anno, anzi andiamo peggio” e il risultati per quanto lo riguarda gli danno ragione, dodici mesi fa aveva finito la gara settimo.

In Qatar le mille sono andate più piano delle 800, Stoner non ha ripetuto i tempi in qualifica e in gara del 2011 e Lorenzo è stato più veloce di se stesso solo nell’ultima decisiva sessione di prove cronometrate.
Chi si aspettava che i CV della cilindrata piena facessero la differenza sul lungo rettilineo di Losail ha dovuto ricredersi, ma le condizioni della pista e le nuove gomme hanno fatto la differenza. Se le prime della classe non hanno brillato, difficile aspettarsi meglio dai ripetenti, ma non sempre le cose vanno come ci si immagina. Rossi non ha detto il falso, lui è peggiorato sulla Desmosedici e di molto, più di un secondo in qualifica e nel giro veloce e di quasi 23 in gara, ma Nicky ed Hector sono andati in controtendenza.

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L’americano sul giro secco in prova, ha migliorato la sua prestazione di più di 2 decimi, un risultato tanto più importante considerando che gli altri invece hanno fatto peggio, Lorenzo escluso.
Sul tempo totale della gara c’è stato invece un peggioramento superiore a quello di Lorenzo, mentre il dato di Stoner è falsato dai guai fisici, ma bisogna sottolineare che Hayden è stato in bagarre con gli altri piloti per tutta la gara e ha commesso anche qualche errore, due aspetti che hanno influenzato il tempo finale. Leggermente più lento il suo giro veloce, ma in linea con i piloti Honda e Yamaha. Anche le prestazioni di Barbera sono interessanti, ed Hector non dispone neanche degli ultimi aggiornamenti. Molto peggio in qualifica ma più veloce nel giro singolo in gara, inoltre lo spagnolo mostra un peggioramento sul tempo totale di circa 2 secondi, lo stesso patito da Jorge che ha decantato per tutto l’inverno i passi avanti fatti dalla sua Yamaha.

Che la GP12 non sia ancora una moto vincente nessuno lo mette in dubbio, ma non sembra neanche essere un progetto disastroso.
Ducati ha accontentato negli scorsi mesi Valentino in tutti i modi, prima ad Assen con la GP11.1 (la prima versione della GP12 poi abbandonata con motore 800), poi ad Aragon con il monoscocca in alluminio e infine nei test di Valencia con la prima versione della D16 con il telaio perimetrale, ulteriormente modificato per l’inizio della stagione. Un marcia forzata senza tregua per una rivoluzione che ha comunque bisogno di tempo, chiedere alla Honda che prima di azzeccare la ciclistica della RCV nel 2010 ha fatto ben 6 telai per di più utilizzando una tecnologia che conosce benissimo.

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4Rossi: questa non è la Ducati che volevo Empty Cicognani: "Ducati non si arrende" Mer Apr 11, 2012 7:29 am

Penna

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Alessandro Cicognani, Project Manager di Ducati Corse MotoGP, ha recentemente commentato i deludenti risultati ottenuti dal team di Borgo Panigale nella prima gara della stagione della MotoGP 2012, svoltasi lo scorso weekend sul circuito di Losail, in Qatar.

“Sicuramente ci saremmo aspettati una gara migliore - ha detto Cicognani - Fino al sabato, soprattutto alla luce delle prove libere di Nicky, sembrava che lo cose andassero bene. Speravamo di mantenere la quinta posizione, ma alla fine abbiamo ottenuto il sesto posto con Nicky [Hayden] mentre Vale [Rossi] non é riuscito più a recuperare dopo i problemi di inizio gara. Il divario dai migliori è ancora grande, l’unica cosa che possiamo fare é lavorare duramente per colmarlo.”

“La cosa più positiva é che noi non ci arrendiamo affatto - ha continuato Cicognani - ma combatteremo. In gara Nicky ha lottato con gli altri piloti ed é riuscito a mantenere la posizione, quindi anche noi ci proveremo: lavoreremo al massimo e faremo del nostro meglio”

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