Il giovane talento spagnolo, in lotta per il titolo nella categoria di mezzo del Motomondiale, ha deciso di non bruciare le tappe e ha annunciato in Malesia che per il 2012 non andrà in MotoGP
Marc Marquez deve averci passato qualche notte insonne, prima di prendere una decisione difficile, ma dettata da una serie di fattori non trascurabili. Lo spagnolo rivela che a metà stagione, lui e il suo staff, avevano iniziato a valutare la possibilità di fare il salto nella massima categoria, già dal 2012. Idea che piaceva molto anche agli sponsor, gli stessi delle Honda Ufficiali, ma si è rivelata di difficile attuazione.
Ostacolo principale il fatto che l'HRC non potesse attualmente garantire una RC213V ufficiale a Marc. Oltre al fatto che per regolamento i rookie devono debuttare in MotoGP entrando in forze ad un team satellite, che al momento non potrebbe dare garanzie tecniche di alto livello, senza appunto il supporto ufficiale della Honda. Quindi sfumata l'ipotesi del Team LCR di Cecchinello, il più accreditato ad accogliere lo spagnolo, la decisione è stata facile da prendere.
Lo stesso Marquez ha dichiarato di essere soddisfatto della scelta di restare in Moto2, proseguendo il programma originale che prevedeva due anni di militanza nella categoria intermedia. Marc ha quindi capito che per lui la Honda ha grandi progetti, ed è quindi inutile forzare i tempi. Per questo ha concluso spiegando: "Sono giovane e devo ancora fare tanta esperienza. Ci sono tante cose da imparare e restare in Moto2 ancora un anno è importante".
Un Marquez politicamente corretto che studia già "comunicazione" per prepararsi a diventare un pilota MotoGP dal 2013.
Marc Marquez deve averci passato qualche notte insonne, prima di prendere una decisione difficile, ma dettata da una serie di fattori non trascurabili. Lo spagnolo rivela che a metà stagione, lui e il suo staff, avevano iniziato a valutare la possibilità di fare il salto nella massima categoria, già dal 2012. Idea che piaceva molto anche agli sponsor, gli stessi delle Honda Ufficiali, ma si è rivelata di difficile attuazione.
Ostacolo principale il fatto che l'HRC non potesse attualmente garantire una RC213V ufficiale a Marc. Oltre al fatto che per regolamento i rookie devono debuttare in MotoGP entrando in forze ad un team satellite, che al momento non potrebbe dare garanzie tecniche di alto livello, senza appunto il supporto ufficiale della Honda. Quindi sfumata l'ipotesi del Team LCR di Cecchinello, il più accreditato ad accogliere lo spagnolo, la decisione è stata facile da prendere.
Lo stesso Marquez ha dichiarato di essere soddisfatto della scelta di restare in Moto2, proseguendo il programma originale che prevedeva due anni di militanza nella categoria intermedia. Marc ha quindi capito che per lui la Honda ha grandi progetti, ed è quindi inutile forzare i tempi. Per questo ha concluso spiegando: "Sono giovane e devo ancora fare tanta esperienza. Ci sono tante cose da imparare e restare in Moto2 ancora un anno è importante".
Un Marquez politicamente corretto che studia già "comunicazione" per prepararsi a diventare un pilota MotoGP dal 2013.