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Con il titolo ancora in gioco la marca dei tre diapason toglie dal mercato una tra le pedine più ambite. Il ravennate firma per un'altra stagione mentre Laverty è ad un passo dal farlo.
A Brno si è parlato tanto di mercato, a Silverstone si continuerà a farlo, per ora di vero potrebbe esserci solo la conferma di uno dei big nella squadra che ha avuto il merito di rivalorizzare le sue quotazioni: Marco Melandri. Il ravennate in seno al team diretto da Andrea Dosoli ha ritrovato tutto ciò che da tempo cercava, in primis una moto competitiva, ma non solo.
Il talento tricolore era alla ricerca di un gruppo coeso che lavorasse con lui e per lui in un ambiente più sereno dove le strategie del business non avessero il sopravvento su tutto il resto. Ha sbagliato all'inizio con alcune dichiarazioni fuori luogo (…vi ricordate? La Superbike come un campionato di serie "B"…) ma una volta calato nell'ambiente ha capito l'atmosfera, lo spessore degli avversari e l'importanza di una sfida sportiva seguita da veri appassionati, spesso molto più preparati e "motociclisti dentro" delle tante decantate folle che seguono la Moto GP.
La conferma anche per il 2012 è la logica conseguenza di questi fattori. Marco è ancora giovane, ha un grande talento, ricordiamoci che nel mondiale prototipi ha in carniere ben cinque vittorie oltre al titolo iridato nella 250 G.p., ed ha la consapevolezza di poter diventare lui nell'immediato futuro il faro di riferimento di questo torneo. All'alba di un cambio generazionale importante, come abbiamo scritto in altra parte, Melandri è al posto giusto nel momento giusto. La R1, per lo meno in questo 2011, è ancora una signora moto che può giocarsi la vittoria finale, forse non lo sarà nel 2012, contando la nuova arma totale di casa Ducati della quale si parla già in termini stratosferici, ma non sarà necessario aspettare decenni perché anche in casa Yamaha non si trovi una degna sostituta della moto campione delle derivate di serie con Ben Spies.
Tornare in Moto GP avrebbe solo senso nel team ufficiale di una casa costruttrice e questo al momento non è possibile. I contatti che sono sopraggiunti rispecchiavano una realtà da Marco conosciuta e dalla quale è fuggito a gambe levate. L'accordo trovato non dovrebbe presentare sorprese dell'ultimo momento, salvo eventuali e del tutto lecite gratificazioni extra qualora arrivasse nel giro di tre mesi la corona d'alloro. Con Melandri accasato e con Laverty più o meno sulla stessa linea, il mercato toglie due delle pedine più ambite ed importanti.
Queste conferme potrebbero dare un'accelerata ai vari vincoli contrattuali. Le squadre di riferimento sono in fibrillazione da tempo ed i nomi dei partenti sono sempre gli stessi: Xaus, Camier, Corser, Haslam e forse Biaggi. Max è un campione nella guida e nelle trattative. Noi siamo convinti che alla fine resterà dov'è, forse storcendo un po' la bocca per un ingaggio che potrebbe non collimare con le sue richieste, ma non crediamo voglia buttarsi a fine carriera in un'avventura senza certezze tecniche.
Tra l'altro siamo altrettanto convinti che la BMW non possa andare avanti ancora per molto immagazzinando una dose massiccia di figure da "cioccolataia" nel contesto mondiale. Haslam se potesse, e non è detto che non lo faccia davvero, scapperebbe anche subito, Corser chiude a fine anno..Bernhard Gobmeier ha le mani legate per un contratto stipulato a suo tempo con il Team Alpha Racing che lo lega a lui anche nel 2012,ma non è detto che non stia pensando a girare tutto alla compagine di Daniele Casolari e Serafino Foti per la gestione, questa volta corretta, di tanto ben di Dio…seguiteci cercheremo di tenervi informati.
A Brno si è parlato tanto di mercato, a Silverstone si continuerà a farlo, per ora di vero potrebbe esserci solo la conferma di uno dei big nella squadra che ha avuto il merito di rivalorizzare le sue quotazioni: Marco Melandri. Il ravennate in seno al team diretto da Andrea Dosoli ha ritrovato tutto ciò che da tempo cercava, in primis una moto competitiva, ma non solo.
Il talento tricolore era alla ricerca di un gruppo coeso che lavorasse con lui e per lui in un ambiente più sereno dove le strategie del business non avessero il sopravvento su tutto il resto. Ha sbagliato all'inizio con alcune dichiarazioni fuori luogo (…vi ricordate? La Superbike come un campionato di serie "B"…) ma una volta calato nell'ambiente ha capito l'atmosfera, lo spessore degli avversari e l'importanza di una sfida sportiva seguita da veri appassionati, spesso molto più preparati e "motociclisti dentro" delle tante decantate folle che seguono la Moto GP.
La conferma anche per il 2012 è la logica conseguenza di questi fattori. Marco è ancora giovane, ha un grande talento, ricordiamoci che nel mondiale prototipi ha in carniere ben cinque vittorie oltre al titolo iridato nella 250 G.p., ed ha la consapevolezza di poter diventare lui nell'immediato futuro il faro di riferimento di questo torneo. All'alba di un cambio generazionale importante, come abbiamo scritto in altra parte, Melandri è al posto giusto nel momento giusto. La R1, per lo meno in questo 2011, è ancora una signora moto che può giocarsi la vittoria finale, forse non lo sarà nel 2012, contando la nuova arma totale di casa Ducati della quale si parla già in termini stratosferici, ma non sarà necessario aspettare decenni perché anche in casa Yamaha non si trovi una degna sostituta della moto campione delle derivate di serie con Ben Spies.
Tornare in Moto GP avrebbe solo senso nel team ufficiale di una casa costruttrice e questo al momento non è possibile. I contatti che sono sopraggiunti rispecchiavano una realtà da Marco conosciuta e dalla quale è fuggito a gambe levate. L'accordo trovato non dovrebbe presentare sorprese dell'ultimo momento, salvo eventuali e del tutto lecite gratificazioni extra qualora arrivasse nel giro di tre mesi la corona d'alloro. Con Melandri accasato e con Laverty più o meno sulla stessa linea, il mercato toglie due delle pedine più ambite ed importanti.
Queste conferme potrebbero dare un'accelerata ai vari vincoli contrattuali. Le squadre di riferimento sono in fibrillazione da tempo ed i nomi dei partenti sono sempre gli stessi: Xaus, Camier, Corser, Haslam e forse Biaggi. Max è un campione nella guida e nelle trattative. Noi siamo convinti che alla fine resterà dov'è, forse storcendo un po' la bocca per un ingaggio che potrebbe non collimare con le sue richieste, ma non crediamo voglia buttarsi a fine carriera in un'avventura senza certezze tecniche.
Tra l'altro siamo altrettanto convinti che la BMW non possa andare avanti ancora per molto immagazzinando una dose massiccia di figure da "cioccolataia" nel contesto mondiale. Haslam se potesse, e non è detto che non lo faccia davvero, scapperebbe anche subito, Corser chiude a fine anno..Bernhard Gobmeier ha le mani legate per un contratto stipulato a suo tempo con il Team Alpha Racing che lo lega a lui anche nel 2012,ma non è detto che non stia pensando a girare tutto alla compagine di Daniele Casolari e Serafino Foti per la gestione, questa volta corretta, di tanto ben di Dio…seguiteci cercheremo di tenervi informati.
