Il leader della classifica commenta il momento aureo suo e della Honda. Ma anche Dovizioso guarda con ambizione alla lotta per il titolo. Gli altri cercando di arginare il gap
Silverstone (UK) - Stoner è il ritratto della sicurezza, mai avuto dubbi? "Ho avuto paura solo al via, perché non si vedeva assolutamente niente. Ma sono stato calmo e ho aspettato prima di spingere. Tra l'altro pioveva forte rispetto al warm up e non si era mai sicuri di cosa potesse succedere. In pratica, se stavi dietro a uno non vedevi nulla, se stavi davanti rischiavi di mettere le ruote fuori dalla traiettoria giusta".
Com'è la tua moto, sembra perfetta… "E' una moto splendida, grazie alle sue prestazioni riesco a ragionare e credo che si veda che è competitiva. Ho vinto 4 gare su 6, compreso lo zero di Jerez".
Adesso che obiettivi ci sono? "L'obiettivo ieri era di stare davanti a Lorenzo, adesso bisogna continuarlo a fare, senza commettere errori. E con una moto così è facile star tranquilli".
Dovizioso ha fatto un'ottima gara, qual è il segreto di un avvio così pimpante? "Ho fatto un warm up lap in più rispetto agli altri (si può fare, se si rientra sulla pit lane e si compie il secondo giro entro i 5 minuti in cui la pit lane resta aperta), perché volevo partire molto veloce ed evitare l'acqua e i sorpassi al primo giro. Ce l'ho fatta e ho dato il massimo per restare davanti. Volevo fare una gara da protagonista, ma non era facile, visto che le condizioni erano davvero al limite. Come passo ero vicino a quello di Stoner, potevo attaccare, ma non volevo buttare via una gara, quindi ho anche ragionato. Oggi ero davvero forte in staccata, altri meno e si è visto. Adesso devo pensare in grande, al mondiale. Per riuscirci devo migliorare in prova, gli altri sono più veloci".
Simoncelli è abbacchiato: "Sono veramente giù, tutte le volte siamo nelle condizioni di poter fare gare straordinarie e invece succede sempre qualcosa. E la classifica parla purtroppo chiaro: ho meno punti rispetto allo scorso anno, quando andavo molto più piano. Sono caduto in un punto in cui avevo già rischiato, quindi frenavo un po' più piano, ma mi si è chiuso il davanti e sono caduto. Certo, le condizioni non erano facili: bastava andare un po' fuori traiettoria e si rischiava moltissimo".
Ma il nostro eroe è Colin Edwards, sul podio, con una clavicola fratturata e operata da una sola settimana!
"Se penso a come ero messo, dovevo stare a casa in poltrona a guardare la gara. Ma ho dei medici davvero bravi che mi hanno rimesso in sesto. Ad un certo punto della gara speravo che fermassero la corsa e guardavo se c'erano bandiere… Non avete idea di quanto sia duro rimanere in piedi su questa pista con solo due ruote sotto il sedere! E poi c'è anche un segreto: sono partito con un setting da acqua fatto "a occhio" dal mio capotecnico Guy Coulon. Link, molle, altezza, ha fatto tutto lui. E la moto era perfetta. Grazie!".
Di chi è la colpa del pessimo week di Rossi e della Ducati?
Sentiamo il pilota: "La Ducati non è competitiva, io non guido meno e la mia squadra non è stata in grado di mettere a punto la moto".
Rimedi? "Aspettiamo qualcosa di nuovo per il Mugello, stiamo lavorando".
Sembra quasi di sentire Capirossi degli anni bui, ma andiamo avanti…
"Ho portato a casa dieci punti e non è male, ma lo so che non è andata bene. E' finita come doveva finire, non siamo mai andati forte e non abbiamo mai trovato il setting giusto. Io facevo fatica a guidare e poi non dovevo spingere di più: avevo piloti davanti e dietro, ma nessuno vicino. Il bilancio è negativo, Honda e Yamaha sono più competitive, in più incide la scarsa conoscenza della pista, della moto e il fatto che non siamo stati capaci di metterla a posto.
Stamattina sono caduto e ho cambiato moto, usando quella con il motore vecchio tipo; del resto, oggi cambiava davvero poco. Anche le gomme faticavano ad andare in temperatura, ero sempre in una situazione di pericolo".
La Ducati sta lavorando, vero, perché la prossima settimana sarà in pista martedì e mercoledì con Hayden e Rossi (un giorno per uno) con la 1000. Battaini sarà in sella alla 800. In pista anche Marquez con la Moto2 e Kallio con la Suter BMW 1000.
Passiamo ad un altro deluso, a Jorge Lorenzo che non cerca scuse: "E' stato un errore, mio, ho fatto una caduta stupida perché Dovizioso era più lento di me e potevo passarlo con più calma e arrivare a Stoner. Secondo me avevo un passo migliore. E' stato un errore, ero più veloce".
Ma cosa è successo? "Sono entrato in curva più veloce e ho lasciato i freni in anticipo: la gomma posteriore ha detto "stop". Prima di questa gara io ero la lepre e lui il cane da caccia. Adesso il ruolo si è invertito. Un vero peccato sia andata così, tra l'altro la pioggia mi ha infastidito: sull'asciutto ero più veloce e adesso ho uno zero in classifica, il primo dopo due anni!".
Vero, Lorenzo andava a punti senza stop da Donington 2009. 25 gare.
Silverstone (UK) - Stoner è il ritratto della sicurezza, mai avuto dubbi? "Ho avuto paura solo al via, perché non si vedeva assolutamente niente. Ma sono stato calmo e ho aspettato prima di spingere. Tra l'altro pioveva forte rispetto al warm up e non si era mai sicuri di cosa potesse succedere. In pratica, se stavi dietro a uno non vedevi nulla, se stavi davanti rischiavi di mettere le ruote fuori dalla traiettoria giusta".
Com'è la tua moto, sembra perfetta… "E' una moto splendida, grazie alle sue prestazioni riesco a ragionare e credo che si veda che è competitiva. Ho vinto 4 gare su 6, compreso lo zero di Jerez".
Adesso che obiettivi ci sono? "L'obiettivo ieri era di stare davanti a Lorenzo, adesso bisogna continuarlo a fare, senza commettere errori. E con una moto così è facile star tranquilli".
Dovizioso ha fatto un'ottima gara, qual è il segreto di un avvio così pimpante? "Ho fatto un warm up lap in più rispetto agli altri (si può fare, se si rientra sulla pit lane e si compie il secondo giro entro i 5 minuti in cui la pit lane resta aperta), perché volevo partire molto veloce ed evitare l'acqua e i sorpassi al primo giro. Ce l'ho fatta e ho dato il massimo per restare davanti. Volevo fare una gara da protagonista, ma non era facile, visto che le condizioni erano davvero al limite. Come passo ero vicino a quello di Stoner, potevo attaccare, ma non volevo buttare via una gara, quindi ho anche ragionato. Oggi ero davvero forte in staccata, altri meno e si è visto. Adesso devo pensare in grande, al mondiale. Per riuscirci devo migliorare in prova, gli altri sono più veloci".
Simoncelli è abbacchiato: "Sono veramente giù, tutte le volte siamo nelle condizioni di poter fare gare straordinarie e invece succede sempre qualcosa. E la classifica parla purtroppo chiaro: ho meno punti rispetto allo scorso anno, quando andavo molto più piano. Sono caduto in un punto in cui avevo già rischiato, quindi frenavo un po' più piano, ma mi si è chiuso il davanti e sono caduto. Certo, le condizioni non erano facili: bastava andare un po' fuori traiettoria e si rischiava moltissimo".
Ma il nostro eroe è Colin Edwards, sul podio, con una clavicola fratturata e operata da una sola settimana!
"Se penso a come ero messo, dovevo stare a casa in poltrona a guardare la gara. Ma ho dei medici davvero bravi che mi hanno rimesso in sesto. Ad un certo punto della gara speravo che fermassero la corsa e guardavo se c'erano bandiere… Non avete idea di quanto sia duro rimanere in piedi su questa pista con solo due ruote sotto il sedere! E poi c'è anche un segreto: sono partito con un setting da acqua fatto "a occhio" dal mio capotecnico Guy Coulon. Link, molle, altezza, ha fatto tutto lui. E la moto era perfetta. Grazie!".
Di chi è la colpa del pessimo week di Rossi e della Ducati?
Sentiamo il pilota: "La Ducati non è competitiva, io non guido meno e la mia squadra non è stata in grado di mettere a punto la moto".
Rimedi? "Aspettiamo qualcosa di nuovo per il Mugello, stiamo lavorando".
Sembra quasi di sentire Capirossi degli anni bui, ma andiamo avanti…
"Ho portato a casa dieci punti e non è male, ma lo so che non è andata bene. E' finita come doveva finire, non siamo mai andati forte e non abbiamo mai trovato il setting giusto. Io facevo fatica a guidare e poi non dovevo spingere di più: avevo piloti davanti e dietro, ma nessuno vicino. Il bilancio è negativo, Honda e Yamaha sono più competitive, in più incide la scarsa conoscenza della pista, della moto e il fatto che non siamo stati capaci di metterla a posto.
Stamattina sono caduto e ho cambiato moto, usando quella con il motore vecchio tipo; del resto, oggi cambiava davvero poco. Anche le gomme faticavano ad andare in temperatura, ero sempre in una situazione di pericolo".
La Ducati sta lavorando, vero, perché la prossima settimana sarà in pista martedì e mercoledì con Hayden e Rossi (un giorno per uno) con la 1000. Battaini sarà in sella alla 800. In pista anche Marquez con la Moto2 e Kallio con la Suter BMW 1000.
Passiamo ad un altro deluso, a Jorge Lorenzo che non cerca scuse: "E' stato un errore, mio, ho fatto una caduta stupida perché Dovizioso era più lento di me e potevo passarlo con più calma e arrivare a Stoner. Secondo me avevo un passo migliore. E' stato un errore, ero più veloce".
Ma cosa è successo? "Sono entrato in curva più veloce e ho lasciato i freni in anticipo: la gomma posteriore ha detto "stop". Prima di questa gara io ero la lepre e lui il cane da caccia. Adesso il ruolo si è invertito. Un vero peccato sia andata così, tra l'altro la pioggia mi ha infastidito: sull'asciutto ero più veloce e adesso ho uno zero in classifica, il primo dopo due anni!".
Vero, Lorenzo andava a punti senza stop da Donington 2009. 25 gare.