Alla fine dei test Valentino è consapevole che sulla Ducati c'è ancora molto da fare per guidarla come vuole ma…
"Sono preoccupato, va bene il giorno perso, ma abbiamo provato di tutto e…". Inizia così la sua dichiarazione Valentino Rossi dopo essersi scontrato contro la furia delle Honda cerca di capire i perché di un distacco molto pesante. E non è il solo a farlo.
"Non riesco a fare le traiettorie che vorrei. In pratica arrivo dentro la curva e quasi mi fermo, ho poca percorrenza. Certo, non mi aspettavo di essere davanti in questi test, ma un secondo e 8 è molto. Abbiamo fatto meno progressi rispetto a loro. E non è un problema di nuove parti, bisogna mettere a punto questa moto con il set up".
Rossi sa che non c'è tempo per rifare la moto e che la Honda vola, ma, e questo lo diciamo noi, il distacco è lo stesso che c'era a Valencia e questo non è molto incoraggiante. Ma non è tempo per la depressione, passiamo a cercare di capir qualcosa in casa Honda. Tutti parlano di frizioni e cambi "veloci", ma se ascoltiamo una qualunque moto da corsa con il cambio che taglia per un attimo l'accensione e consente al pilota di tenere sempre aperto ci accorgiamo che ci deve essere dell'altro.
Indirettamente lo conferma Andrea Dovizioso che ammette: "Ci sono parti nuove a livello di frizione ma io non le uso, preferisco mettere a punto quelle che avevo a fine stagione 2010. E sono davvero soddisfatto. Diciamo che mi sento pronto per vincere, l'unico problema da risolvere è il comportamento in staccata con il serbatoio pieno".E allora viene un sospetto che si riallaccia a un test visto anni fa a Jerez la Ducati, sempre all'avanguardia nell'elettronica, fece provare a Capirossi e Checa un sistema rivoluzionario che, di fatto, metteva in stand by il motore a gas chiuso. Non funzionava bene e i piloti lo bocciarono dopo qualche caduta e parecchi spaventi. Ma il concetto era questo: non sprecare nemmeno un centilitro di benzina in staccata o a gas chiuso e tenerla per avere prestazioni al massimo.
"Sono preoccupato, va bene il giorno perso, ma abbiamo provato di tutto e…". Inizia così la sua dichiarazione Valentino Rossi dopo essersi scontrato contro la furia delle Honda cerca di capire i perché di un distacco molto pesante. E non è il solo a farlo.
"Non riesco a fare le traiettorie che vorrei. In pratica arrivo dentro la curva e quasi mi fermo, ho poca percorrenza. Certo, non mi aspettavo di essere davanti in questi test, ma un secondo e 8 è molto. Abbiamo fatto meno progressi rispetto a loro. E non è un problema di nuove parti, bisogna mettere a punto questa moto con il set up".
Rossi sa che non c'è tempo per rifare la moto e che la Honda vola, ma, e questo lo diciamo noi, il distacco è lo stesso che c'era a Valencia e questo non è molto incoraggiante. Ma non è tempo per la depressione, passiamo a cercare di capir qualcosa in casa Honda. Tutti parlano di frizioni e cambi "veloci", ma se ascoltiamo una qualunque moto da corsa con il cambio che taglia per un attimo l'accensione e consente al pilota di tenere sempre aperto ci accorgiamo che ci deve essere dell'altro.
Indirettamente lo conferma Andrea Dovizioso che ammette: "Ci sono parti nuove a livello di frizione ma io non le uso, preferisco mettere a punto quelle che avevo a fine stagione 2010. E sono davvero soddisfatto. Diciamo che mi sento pronto per vincere, l'unico problema da risolvere è il comportamento in staccata con il serbatoio pieno".E allora viene un sospetto che si riallaccia a un test visto anni fa a Jerez la Ducati, sempre all'avanguardia nell'elettronica, fece provare a Capirossi e Checa un sistema rivoluzionario che, di fatto, metteva in stand by il motore a gas chiuso. Non funzionava bene e i piloti lo bocciarono dopo qualche caduta e parecchi spaventi. Ma il concetto era questo: non sprecare nemmeno un centilitro di benzina in staccata o a gas chiuso e tenerla per avere prestazioni al massimo.