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Ben Spies lascerà la Yamaha a fine stagione. Dopo l'annuncio del ritiro a fine campionato di Casey Stoner, dato dallo stesso pilota a Le Mans, la MotoGP colleziona così un'altra defezione destinata a far discutere sia per le tempistiche che per le motivazioni. Come già successo nel caso del campione in carica, la notizia è stata divulgata dal pilota in persona, che ha mandato una email al sito statunitense Superbike Planet.
"Ieri ho fatto un commento su Twitter per muovere le acque – ha esordito il texano – Oggi dico che ho deciso di lasciare Yamaha dopo quest'anno per una serie di ragioni. Mi spiegherò meglio in tempi più opportuni. Ho discusso la mia situazione con i miei sponsor, che mi seguiranno. Ci sono poche persone che mi dispiace abbandonare. E loro sanno chi sono. Auguro a Yamaha il meglio, e non lascerò ulteriori commenti fino a che non sarà rilasciato l'annuncio ufficiale".
L'insofferenza dell'americano era in effetti trapelata ieri su Twitter, dove Spies aveva scritto: "È brutto svegliarsi e dover guardare alla chiave della tua camera d'albergo per 5 minuti per capire dove sei e dove sia il bagno".
Un divorzio con la casa con la quale ha vinto il campionato Superbike e che lo ha lanciato nella classe regina è però un'altra cosa, e restano diversi dubbi da sciogliere riguardo all'annuncio. Innanzitutto la destinazione di Spies. Al momento restano in via di definizione i futuri 'cavalieri' delle Ducati e della Honda del team Gresini, ma entrambe le opzioni hanno finora generato nomi diversi da quello dell'americano. Un ritorno in Superbike, dove gli ingranaggi del mercato hanno cominciato da tempo a muoversi, sembra però complicato.
Inoltre, chi occuperà la sella della M1 lasciata da Spies? L'annuncio del divorzio riporta alla ribalta l'ipotesi di un ritorno di Rossi nella casa di Iwata, la cui posizione ufficiale finora è sembrata però prediligere i piloti satellite Andrea Dovizioso o Cal Crutchlow.
Lo stesso Spies ha chiosato: "Sono molto felice e continuerò a lottare fino a fine stagione per i miei tifosi. Il prossimo anno comincerò una nuova avventura e sono molto eccitato per il futuro".
"Ieri ho fatto un commento su Twitter per muovere le acque – ha esordito il texano – Oggi dico che ho deciso di lasciare Yamaha dopo quest'anno per una serie di ragioni. Mi spiegherò meglio in tempi più opportuni. Ho discusso la mia situazione con i miei sponsor, che mi seguiranno. Ci sono poche persone che mi dispiace abbandonare. E loro sanno chi sono. Auguro a Yamaha il meglio, e non lascerò ulteriori commenti fino a che non sarà rilasciato l'annuncio ufficiale".
L'insofferenza dell'americano era in effetti trapelata ieri su Twitter, dove Spies aveva scritto: "È brutto svegliarsi e dover guardare alla chiave della tua camera d'albergo per 5 minuti per capire dove sei e dove sia il bagno".
Un divorzio con la casa con la quale ha vinto il campionato Superbike e che lo ha lanciato nella classe regina è però un'altra cosa, e restano diversi dubbi da sciogliere riguardo all'annuncio. Innanzitutto la destinazione di Spies. Al momento restano in via di definizione i futuri 'cavalieri' delle Ducati e della Honda del team Gresini, ma entrambe le opzioni hanno finora generato nomi diversi da quello dell'americano. Un ritorno in Superbike, dove gli ingranaggi del mercato hanno cominciato da tempo a muoversi, sembra però complicato.
Inoltre, chi occuperà la sella della M1 lasciata da Spies? L'annuncio del divorzio riporta alla ribalta l'ipotesi di un ritorno di Rossi nella casa di Iwata, la cui posizione ufficiale finora è sembrata però prediligere i piloti satellite Andrea Dovizioso o Cal Crutchlow.
Lo stesso Spies ha chiosato: "Sono molto felice e continuerò a lottare fino a fine stagione per i miei tifosi. Il prossimo anno comincerò una nuova avventura e sono molto eccitato per il futuro".
