La Tribù delle 2 ruote
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.

La tua passione è anche la nostra!!!


Non sei connesso Connettiti o registrati

Intervista con Andrea Iannone: "punto ad una MotoGP ufficiale"

Andare in basso  Messaggio [Pagina 1 di 1]

Penna

Penna

[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]

Durante un recente incontro con i tifosi organizzato da Dainese in collaborazione con la catena di abbigliamento tecnico ‘Wheel Up’ abbiamo avuto l’occasione per fare una breve intervista ad Andrea Iannone, pilota italiano ‘di punta’ nel Mondiale Moto2, che si presenterà questo weekend al GP di Francia di Le Mans forte del quarto posto in classifica, anche se distaccato di ben 37 punti dal leader Marc Marquez.

Al momento si sono disputate solo tre gare del Campionato Mondiale Moto2 2012, quali sono le tue sensazioni in merito alle tue possibilità per questa stagione?

“Sono soddisfatto sia del team che della moto, e anch’io mi sento in forma. Il nostro obiettivo é fare sempre bene: puntiamo ad essere veloci sempre, in ogni gara, e ad essere competitivi durante tutto l’arco del campionato..”

Una critica che ti si potrebbe muovere é l’altalenanza dei risultati, ossia l’alternare prestazioni di primo livello dove lotti per la vittoria a gare anonime dove rimani invece nelle retrovie. Anche quest’anno hai debuttato con un ottimo secondo posto a Losail per poi fare 14° a Jerez e 5° a l’Estoril. Come lo spieghi?

“Hai ragione, capisco cosa vuoi dire. In Qatar siamo arrivati secondi ma onestamente non ci aspettavamo di fare una gara del genere perchè la moto in pratica era ‘appena nata’. L’avevamo provata per la prima volta solo una settimana prima, nei test di Jerez, e quindi arrivare in Qatar con una moto per così dire ‘nuova’ era un pò un’incognita, anche perchè le altre moto avevano già 3 anni di sviluppo alle spalle. Tuttavia, presentarsi in quelle condizioni e riuscire a giocarsi la gara fino alla fine é stato comunque bellissimo sia per me, sia per la casa costruttrice - cioé Speed Up - che per tutto il team. A Jerez é stata una gara un pò strana perchè siamo andati molto forte sin dal primo giorno di prove, ma poi in gara abbiamo avuto dei problemi. Le gare sono fatte anche così: magari vai bene in qualifica, e poi in gara ti accorgi di avere qualcosa che non va. Si trattava di problemi di set-up che siamo riusciti a riusciti a risolvere solo nei primi turni di prova all’Estoril, perche c’é voluto un pò di tempo per individuarli. All’Estoril infatti non siamo andati poi così male in qualifica, ma poi in gara ho sbagliato io: ho commesso un errore e sono andato lungo, perdendo così la possibilità di lottare per il podio e per la vittoria.”

Quando pensi che per te arriverà il momento di fare il salto in MotoGP? Sappiamo che hai già ricevuto delle offerte in passato..

“E’ vero, sono già due anni che mi vengono fatte delle proposte per il salto di categoria, e volendo avrei potuto accettarle, ma non ho ritenuto opportuno farlo. Credo che per andare in MotoGP, soprattutto di questi tempi, occorra una moto che sia davvero all’altezza, ossia una moto che mi dia la possibilità di esprimere tutto il mio potenziale. Senza una ‘moto buona’ questo sarebbe piuttosto difficile da ottenere, per cui preferisco attendere una buona opportunità.”

Potresti considerare una buona CRT, tipo la ART, una ‘moto buona’?

“Io ritengo che la CRT sia una moto buona per fare la CRT, non il campionato del mondo MotoGP. Intendo dire che io non ambisco a una CRT, ambisco a una MotoGP vera, e soprattutto ufficiale.”

Il numero 29 é una costante della tua carriera: da dove arriva?

“Arriva dal mio grafico che lo stampa e poi me lo mostra (ride). Scherzi a parte, é una cosa che arriva dalle mie prime esperienze in gare motociclistiche: quando ero più giovane sia io che mio fratello correvamo in moto, e lui aveva sempre il numero 2 e io sempre il numero 9. Quando mio fratello ha deciso di smettere con le corse, allora io ho aggiunto il suo numero al mio, da cui il 29.”

Come si svolge la tua vita lontano dalle gare?

“Io sono nato e risiedo a Vasto, in Abruzzo, ma durante il campionato vivo prevalentemente a Milano, dove condivido un appartamento con mio fratello e dove c’é la sede dell’ufficio del team. Tuttavia torno nella mia casa di Vasto abbastanza spesso, soprattutto durante il periodo estivo. Passo molto del mio tempo ad allenarmi, specialmente in palestra, ma direi che in generale la mia vita lontanno dalle corse é simile a quella di un qualsiasi altro normalissimo ragazzo di 22 anni: vado ‘in giro’, senza fare niente di particolare.”

Quali sono i tuoi hobby, le tue maggiori passioni a parte le due ruote e la palestra?

“La fi*a.”

Sei ancora molto giovane e all’inizio della tua carriera, ma hai già un’idea di quello che farai una volta appeso il casco al chiodo? Pensi che resterai nel mondo delle corse?

“Come hai detto é troppo presto per dirlo, ho solo 22 anni, per cui davanti a me vedo almeno altri 10 anni di carriera durante i quali spero di restare ad alti livelli e togliermi diverse soddisfazioni. D’altro canto ho anche un team, per cui credo ci siano buone possibilità che io rimanga comunque coinvolto in questo mondo anche quando smetterò di fare il pilota.“

http://www.latribudelle2ruote.it/

Torna in alto  Messaggio [Pagina 1 di 1]

Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.