Il confronto fra MotoGP e CRT era uno dei più attesi sul circuito di Jerez, le ART sulla stessa pista avevano già ottenuto ottime prestazioni durante l’inverno, ma in mancanza di un cronometraggio ufficiale i tempi dichiarati dai team avevano lasciato più di qualche dubbio ai detrattori della nuova formula. Oggi, con i trasponder montati e nelle identiche condizione dei prototipi, ogni bluff sarebbe miseramente fallito e c’è stata la prima sorpresa. Randy De Puniet ha portato la sua CRT in undicesima posizione, il distacco da Stoner è inferiore ai 2 secondi, ma soprattutto due MotoGP sono alle sue spalle, le Ducati satelliti di Barbera e Abraham.
Il successo ha però un suo prezzo e il francese, per troppa foga, è caduto distruggendo quasi completamente una moto, senza però riportare danni fisici. “Sono molto contento – ha detto De Puniet - Nonostante alcune difficoltà tecniche e una caduta nel bel mezzo della giornata, abbiamo lavorato sulla strada giusta ed i nostri tempi sono stati veramente buoni. La caduta mi ha costretto a stare a lungo nel box, ma i miei meccanici hanno fatto un lavoro favoloso. Non potevamo sperare di meglio, il lavoro di questo inverno sta dando i suoi frutti. Oggi abbiamo lavorato sulla forcella, sull’elettronica e un po’ sul cambio”.
E’ chiaro che l’exploit della ART del transalpino non abbia fatto a piacere a chi nel paddock puntava già il dito contro l’Aprilia “travestita”. E’ innegabile che l’esperienza nelle corse della Casa di Noale sia stata fondamentale per realizzare una moto una spanna sopra tutte le altre CRT, come dimostra il tempo di Edwards, più alto di quasi un secondo e mezzo rispetto a quello di De Puniet. L’accusa che l’Aprilia sia rientrata “in incognito” in MotoGP, sfruttando un regolamento vantaggioso grazie ai 3 litri in più di benzina e il doppio dei motori, è quindi destinata a riprender vigore, dopo che l’ART si è permessa di intrufolarsi fra i prototipi. Senza vestito, il marchio sulla centralina dichiara candidamente le nobili origini, ma d’altra parte la pista di Jerez aiuta ad avvicinare le prestazioni, non essendoci lunghi rettilinei dove le MotoGP sono – e rimarranno – di un altro pianeta. Non è quindi ancora il caso di preoccuparsi ma la Case non ufficiali hanno ancora il coltello dalle parte del manico, il regolamente parla chiaro: la GP Commission può ritirare la status di CRT in qualsiasi momento. La convivenza non sarà certo facile.
Il successo ha però un suo prezzo e il francese, per troppa foga, è caduto distruggendo quasi completamente una moto, senza però riportare danni fisici. “Sono molto contento – ha detto De Puniet - Nonostante alcune difficoltà tecniche e una caduta nel bel mezzo della giornata, abbiamo lavorato sulla strada giusta ed i nostri tempi sono stati veramente buoni. La caduta mi ha costretto a stare a lungo nel box, ma i miei meccanici hanno fatto un lavoro favoloso. Non potevamo sperare di meglio, il lavoro di questo inverno sta dando i suoi frutti. Oggi abbiamo lavorato sulla forcella, sull’elettronica e un po’ sul cambio”.
E’ chiaro che l’exploit della ART del transalpino non abbia fatto a piacere a chi nel paddock puntava già il dito contro l’Aprilia “travestita”. E’ innegabile che l’esperienza nelle corse della Casa di Noale sia stata fondamentale per realizzare una moto una spanna sopra tutte le altre CRT, come dimostra il tempo di Edwards, più alto di quasi un secondo e mezzo rispetto a quello di De Puniet. L’accusa che l’Aprilia sia rientrata “in incognito” in MotoGP, sfruttando un regolamento vantaggioso grazie ai 3 litri in più di benzina e il doppio dei motori, è quindi destinata a riprender vigore, dopo che l’ART si è permessa di intrufolarsi fra i prototipi. Senza vestito, il marchio sulla centralina dichiara candidamente le nobili origini, ma d’altra parte la pista di Jerez aiuta ad avvicinare le prestazioni, non essendoci lunghi rettilinei dove le MotoGP sono – e rimarranno – di un altro pianeta. Non è quindi ancora il caso di preoccuparsi ma la Case non ufficiali hanno ancora il coltello dalle parte del manico, il regolamente parla chiaro: la GP Commission può ritirare la status di CRT in qualsiasi momento. La convivenza non sarà certo facile.