La Tribù delle 2 ruote
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MV riparte dalla SS e guarda alla SBK

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1MV riparte dalla SS e guarda alla SBK Empty MV riparte dalla SS e guarda alla SBK Ven Feb 01, 2013 8:39 am

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Dici MV Agusta e ti vengono in mente Agostini, Hailwood e Read, le 3 e le 4 cilindri, i 75 titoli mondiali conquistati tra piloti e costruttori, un bel pezzo della storia delle due ruote insomma. Per questo ritrovarsi a Schiranna, a pochi passi dal lago, sotto l’insegna di quel marchio leggendario mette un po’ di emozione. Soprattutto se si è lì per il ritorno in un Mondiale della MV che sarà ai blocchi di partenza della Supersport fra poche settimane a Phillip Island. La F3 675 sarà portata in pista dal team ParkinGO di Giuliano Rovelli, la guideranno Roberto Rolfo e Christian Iddon. Sono loro a togliere il velo alle moto, con una livrea sobria ma accattivante con i colori del tricolore.

“Non so bene come siamo arrivati a questo punto, io sono sempre stato contrario alle corse. Molte squadre ci avevano proposto in passato di tornare a correre e avevo sempre risposto di no” dice il Presidente dell’azienda Giovanni Castiglioni. Però Rovelli è riuscito nell’impresa di fargli cambiare idea, “ci siamo subito trovati bene – continua – e con un po’ di coraggio abbiamo iniziato. Mi sembra quasi una pazzia, la moto è scesa per la prima volta in pista pochi giorni fa e fra poche settimane ci sarà la prima gara”.

Con un nome così sul serbatoio le aspettative non possono essere che alte. “Il peso c’è e si sente tutto – ammette sorridente Castiglioni – il passato non si dimentica, ma questa è un’altra azienda rispetto a quella per cui correva Agostini e se si vuole tornare un po’ di coraggio serve. Ma non sono spaventato, so che bisognerà sviluppare la moto, ci vorrà un po’ di tempo e poi saremo competitivi”. Rovelli ha sostenuto che l’obiettivo è di finire nei primi 5 in campionato, “il primo anno servirà per crescere, il secondo punto alla vittoria” ribatte.

Si ricomincia da 3, il numero dei cilindri delle MV mitiche e con una moto che è l’eredità di Claudio Castiglione, che l’aveva voluta prima della sua scomparsa. Adesso che Agusta è tornata, l’appetito potrebbe venire proprio mangiando e insieme la voglia di salire di categoria. “Il rischio c’è – sorride sornione il Presidente – Non nego che mi piacerebbe correre con la F4 in Superbike, vedere in gara entrambi i nostri modelli di punta. Dipenderà molto da come si evolverà il regolamento tecnico del campionato. Se le moto diventeranno più vicine ai modelli di serie, riducendo costi e tempo di sviluppo, non mi dispiacerebbe. Penso che la F4 di serie abbia un potenziale superiore alle sue concorrenti”.

Visto che siamo in vena di sogni, proviamo a stuzzicare Castiglioni anche su un possibile ingresso nel motomondiale. “La MotoGP non ci interessa – la sua risposta categorica – almeno per come è strutturata oggi. Il nostro business principale è quello di fare e vendere moto e le corse ci interessano per ragioni di marketing e di sviluppo del prodotto. I prototipi non hanno in questo senso una ricaduta nel breve periodo. Mi piace di più la Superbike”.

MV Agusta non ha un reparto corse interno, fornirà il materiale a PArkinGO che si occuperà anche dello sviluppo delle moto, anche se la collaborazione sarà continua e diretta. “Ci aspetta molto lavoro – ha affermato Giuliano Rovelli – e non voglio creare false aspettative. Le prime due gare saranno di rodaggio, ma dopo si incomincerà a vedere il nostro potenziale. La moto è un’ottima base da cui partire, già di serie è speciale”. Se il buon giorno si vede dal mattino…

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2MV riparte dalla SS e guarda alla SBK Empty Rolfo: con MV per ritornare a divertirmi Ven Feb 01, 2013 8:42 am

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La Supersport ancora mancava nella carriera di Roberto Rolfo, ma il piemontese ha rimediato nel migliore dei modi e porterà al debutto nel mondiale la MV Agusta che ritorna alle corse. “Conosco Rovelli da molto tempo, da quando era pilota – spiega – e a novembre quando ho ricevuto una sua chiamata pensavo volesse offrirmi una sella in SBK. Ci siamo incontrati e mi ha detto di MV. Sono stato subito interessato e non ci ho messo tanto a decidermi. La settimana dopo avevo già firmato il contratto”.

Solo pochi mesi fa sembrava che il tuo 2013 sarebbe stato in CRT, con Ioda.

“Mi sarebbe piaciuto, ma non c’erano né le condizioni economiche né la possibilità di essere competitivi e dopo l’esperienza negativa con la Suter in Moto2 ho deciso di non continuare neanche in quella classe”.

Nel motomondiale i soldi sembrano essere sempre più importanti per trovare una moto.

“Nel motorsport i piloti con la valigia ci sono sempre stati, ma negli ultimi anni la situazione si è estremizzata. Nel 2009 rimasi a piedi perché il team era rimasto senza soldi, nel 2010 investii in prima persona, vinsi una gara e salii un’altra volta sul podio e a fine stagione la squadra preferì un altro pilota perché portava dei soldi. Così nel 2011 andai in SBK e devo ringraziare Pedercini per la possibilità che mi diede. Lo scorso anno me la sono cavata grazie a degli sponsor personali, ma sono tanti i piloti che rimangono a piedi”.

Anche il paddock è cambiato?

“Sì, ho incominciato a correre perché mi piace andare in moto e nei primi anni il paddock era un ambiente molto bello e amichevole, ma è non è più così. Spero non si arrivi alla chiusura della Formula 1, non sarebbe un bene. Quest’anno spero di trovare lo steso ambiente che ho lasciato nel 2011”.

Come ti ha convinto Rovelli?

“Ho visto voglia di fare risultati non solo cassa, come una volta. E’ un progetto concreto, c’è grande motivazione e lo spirito giusto per diventare competitivi”.

Passare in Supersport non è fare un passo indietro?

“No, è una categoria molto difficile, il livello è alto e da quest’anno avrà molta più visibilità grazie a Mediaset che trasmetterà le gare. Negli scorsi anni ha patito da questo punto di vista. Penso sia la classe giusta per ritornare a divertirmi in moto”.

Che effetto fa vedere quel marchio sul serbatoio?

“Un po’ di pressione c’è e si sente, ma è uno stimolo positivo”.

Hai provato la moto la scorsa settimana a Cartagena, quali sono i punti forti e dove invece c’è da lavorare?

“Ho fatto appena 60 giri, ma le prime sensazioni sono state positive, soprattutto per quanto riguarda la posizione in sella, le misure della moto. Ha grandi agilità, stabilità in frenata e leggerezza. Non ho ancora provato il motore che useremo in gara, quindi aspetto Phillip Island prima di giudicare. Il tre cilindri ha però grande coppia, bisogna sfruttarlo in maniera diversa, ne ho parlato con Iddon che ha già avuto esperienza con Triumph”.

Differenze rispetto alla Moto2?

“Il motore della SS è più potente, ma il telaio della Moto2 è completamente diverso, è un prototipo e molto rigido. La MV poi è diversa come filosofia, il telaio a traliccio è più morbido ma da subito grande confidenza”.

Partirai per l’Australia dove avrai quattro giorni di test e poi la prima gara. Quali sono gli obiettivi?

“Dobbiamo lavorare sul bilanciamento della moto e sulle gomme, serviranno almeno due gare, andare a correre in India sarebbe stato utile per noi ma faremo dei test in quel periodo. Diciamo che ad Assen voglio stare nei primi cinque”.

E il podio per Monza?

“In Italia, non ci potrebbe essere gara migliore”.

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