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Non lasciatevi ingannare dalla classifica: nella sessione del pomeriggio, con l'asfalto oltre i 40°C e cioè nelle condizioni che i piloti troveranno in gara due, Max Biaggi è stato veloce quanto Carlos Checa, e forse un pelo di più. L'Aprilia ha compiuto ben dieci giri sul passo di 1'32” basso mentre la Ducati non è rimasta in pista per più di 4-5 tornate ad uscita.
Il Corsaro sorride sotto i baffi e non nasconde la soddisfazione. “La classifica dei tempi la guardo il giusto, non sono andato dentro per fare 1'31”8 a tutti i costi e battere il primo. Più della prestazione sul giro secco mi interessa trovare il modo di essere veloce per tutti i 22 giri della gara, cioè lavorare sull'intero pacchetto.”
E a che punto siamo?
“Oggi abbiamo imboccato una strada diversa dal solito. Con l'arrivo di Aligi Deganello, il mio nuovo capomeccanico, sento il bisogno di riprovare assetti che magari avevamo scartato mesi fa. Aligi è diverso da Giovanni Sandi, con cui ho lavorato fino a pochi mesi fa. Con Giovanni tutto era A o B, imboccavamo una strada e non ci discostavamo più di tanto. Adesso lavoriamo in modo più aperto.”
Rispetto alla scorsa settimana Checa sembra più vicino...
“Già, lui è rimasto dov'era e noi ci siamo avvicinati. Non solo io, anche gli altri. Come Rea: ho fatto un paio di giri dietro la Honda e mi ha molto impressionato. Ma ho il timore che Checa si sia tenuto del margine in tasca.”
Come va la gomma Pirelli evoluzione da 200 mm?
“Bene, l'hanno provata in tanti e quindi credo che anche gli altri l'abbiano apprezzata. Adesso sono curioso di vedere quella ancora più estrema che ci daranno venerdi. E' un esperimento, quindi non è neanche opportuno riporci troppe speranze.”
Cos'hai in mente per fare l'ultimo passo che serve per attaccare la Ducati che qui domina da nove giornate di fila?
“Domani, nell'ultima sessione, proveremo un assetto più estremo. E vediamo come va.”
Il Corsaro sorride sotto i baffi e non nasconde la soddisfazione. “La classifica dei tempi la guardo il giusto, non sono andato dentro per fare 1'31”8 a tutti i costi e battere il primo. Più della prestazione sul giro secco mi interessa trovare il modo di essere veloce per tutti i 22 giri della gara, cioè lavorare sull'intero pacchetto.”
E a che punto siamo?
“Oggi abbiamo imboccato una strada diversa dal solito. Con l'arrivo di Aligi Deganello, il mio nuovo capomeccanico, sento il bisogno di riprovare assetti che magari avevamo scartato mesi fa. Aligi è diverso da Giovanni Sandi, con cui ho lavorato fino a pochi mesi fa. Con Giovanni tutto era A o B, imboccavamo una strada e non ci discostavamo più di tanto. Adesso lavoriamo in modo più aperto.”
Rispetto alla scorsa settimana Checa sembra più vicino...
“Già, lui è rimasto dov'era e noi ci siamo avvicinati. Non solo io, anche gli altri. Come Rea: ho fatto un paio di giri dietro la Honda e mi ha molto impressionato. Ma ho il timore che Checa si sia tenuto del margine in tasca.”
Come va la gomma Pirelli evoluzione da 200 mm?
“Bene, l'hanno provata in tanti e quindi credo che anche gli altri l'abbiano apprezzata. Adesso sono curioso di vedere quella ancora più estrema che ci daranno venerdi. E' un esperimento, quindi non è neanche opportuno riporci troppe speranze.”
Cos'hai in mente per fare l'ultimo passo che serve per attaccare la Ducati che qui domina da nove giornate di fila?
“Domani, nell'ultima sessione, proveremo un assetto più estremo. E vediamo come va.”
