In assenza di novità in pista si è sparsa la voce nel paddock che la Honda, con uno dei suoi test rider, stesse in realtà provando il 'prototipo di serie' che sarà messo in vendita al prezzo calmierato di un milione di ero alla fine dell'anno.
Il tester prescelto per il debutto, secondo i soliti bene informati, sarebbe stato Takumi Takahashi. Volto da bambino - in realtà 24enne - il giapponese corre per il team HARC-PRO Honda nell’All Japan Superbike. Nel 2010 Takahashi ha vinto nella 8 ore di Suzuka in coppia con Ryuichi Kiyonari. Un pilota veloce, insomma, cosa che ha alimentato le voci visto che a Sepang si è piantato attorno al 2.04 alto girando ben più piano del collega Akyoshi.
A gettare acqua sul fuoco ci ha pensato però Shuhei Nakamoto che ha negato decisamente il pettegolezzo.
"Takahashi è un pilota veloce con le Superbike, per questo gli stiamo facendo fare esperienza con la MotoGP. Non sta provando nulla di particolare, sta solo facendo esperienza con questa moto".
E la futura Production Racer?
"Purtroppo siamo in ritardo - ha ammesso il vicepresidente esecutivo dell'HRC - La moto è finita e sarà assemblata nei prossimi giorni. A cosa è dovuto il ritardo? Semplicemente al fatto che non sarà una RCV213V priva del cambio seamless e della distribuzione pneumatica. E' necessario che vada forte, ma senza spendere troppo. Ovviamente il costo di un milione è riferito all'acquisto. Arriverà con un kit, ma non basterà certo per l'intera stagione".
A seguire Takahashi, nei box, c'è l'esperto Piero Gagni, uno dei meccanici storici del motomondiale, fino all'anno passato nel team ex Ducati che seguiva Stoner, le cui radici affondano addirittura nel team Agostini al fianco di Fiorenzo Fanali (oggi Rizoma) con Eddie Lawson.
Per quanto invece riguarda i tempi, qualche goccia di pioggia ha rallentato il prosieguo dei test. La pausa forzata si presta però ad analizzare lo status quo con maggiore calma.
Se la battaglia al vertice tra Pedrosa e Lorenzo non sorprende, è interessante notare come Lorenzo abbia fatto registrare il proprio giro veloce al termine della prima uscita in pista (6º giro in assoluto), senza poi riuscire ad avvicinarsi (tre decimi più lento nel secondo miglior passaggio). Discorso opposto per Pedrosa, che ha impiegato ventinove tornate per riportarsi in testa. Entrambi però hanno abbattuto il muro dei 2'01 solo una manciata di volte, segno stanno ancora giocando a carte coperte (dopotutto, si tratta solo di test).
Lo stesso probabilmente non si può dire per Marc Marquez e Valentino Rossi. I due erano attesi al varco dopo una prima giornata promettente (soprattutto per il giovane spagnolo). Con il progressivo miglioramento della pista e affinamento degli assetti, la domanda principale è: riusciranno a replicare i progressi costanti di Pedrosa e Lorenzo? La risposta per ora sembra positiva. Marquez è leggermente più staccato rispetto a ieri (quando era a soli 44 millesimi) mentre Rossi rimane a quattro decimi. Al momento sembra che i due di testa abbiano ancora qualcosa in più, ma con questi distacchi è lecito ipotizzare bagarre in assetto da GP.
Lo stesso non si può dire per il resto della concorrenza, soprattutto Ducati. La tabella di Hayden lascia intendere che il giro più veloce (2'02.110) sia stato fatto con una gomma nuova e/o con un passaggio "a vita persa". In realtà Nicky era sceso solo tre volte (su 37 giri) sotto ai 2'03, e sempre sul 2'02 alto. Rispetto al compagno, Dovizioso (best lap 2'02.379) ha mostrato più costanza sul passo girando sei volte sotto ai 2'03, ma i primi indizi propendono verso un altro anno di sofferenze per i tifosi della Rossa. Basti pensare che 'Dovi' lo scorso anno ai primi test in Malesia, quando era ancora convalescente da un infortunio alla spalla, girò in 2'02.7 il primo giorno in sella ad una Yamaha.
I tempi alle 16 ( 06/02/13 ):
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