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Dovizioso: ecco la mia Ducati #4

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1Dovizioso: ecco la mia Ducati #4 Empty Dovizioso: ecco la mia Ducati #4 Lun Nov 12, 2012 10:12 am

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Andrea Dovizioso non ha il carisma di Valentino Rossi, ma è un bel pilota ed è indubbio che - ritorno di Valentino in Yamaha a parte - ci sia un grande interesse per il suo approdo in Ducati.

Andrea infatti non ha mai detto di avere mezzo secondo nel polso, ma sia in Honda che recentemente in Yamaha è stato apprezzato il suo metodo di lavoro analitico, passo passo.

Dovizioso non ha poi, una guida appariscente, ma è costante ed è indubbio che la casa di Borgo Panigale abbia bisogno di un pilota che negli ultimi anni è stato un punto di riferimento per la sua costanza di risultati.

Per questo motivo c'è grande curiosità attorno al suo debutto in sella alla GP12: Andrea ha guidato le due migliori MotoGP dello schieramento di partenza e perciò sarà in grado di fornire utili finromazioni sulla strada da seguire per lo sviluppo della Desmosedici.

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2Dovizioso: ecco la mia Ducati #4 Empty Ducati: Dovi cavaliere nero Mar Nov 13, 2012 12:07 am

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È Andrea Dovizioso il nuovo 'cavaliere nero' Ducati. In sella ad una Desmosedici bardata di carene in carbonio, il forlivese ha cercato di battere sul tempo la pioggia, che ha comiciato a cadere sottile sul circuito Ricardo Tormo di Valencia.

'Dovi' ha preso la via della pista poco dopo le 10 percorrendo quattro giri, come il numero sul suo cupolino, quanto basta per un'iniziale presa di contatto con la moto che ha ereditato da Valentino Rossi. Per lui un miglior tempo di 1'39.868, poco indicativo viste le temperature fredde (10 gradi). Il lavoro da fare non manca, ma la voglia di riscatto è grande sia per il pilota che per la Casa.

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3Dovizioso: ecco la mia Ducati #4 Empty Dovi: Ducati? Non la belva che pensavo Mar Nov 13, 2012 9:52 am

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Andrea Dovizioso inizia con una battuta il suo primo incontro con la stampa da ducatista: “tanti giornalisti venuti per parlare con me non li ho visti neanche mettendo insieme tutta la stagione”. L’attesa per il debutto del forlivese era grande e il Dovi non si è risparmiato né in pista, chiudendo 41 giri, né davanti ai microfoni. La classifica finale lo mette al terzo posto, ma i tempi oggi non valgono molto, di più il sorriso che ha stampato sul volto. “Era importante iniziare bene e ce l’abbiamo fatta, sul bagnato mi sono subito trovato bene e sono contento del mio tempo finale, è migliore rispetto a quelli che ho fatto nel weekend di gara – dice – Anche Hayden, che questo fine settimana è andato forte sull’acqua, non è lontano”.

E’ stato il tuo miglior primo giorno su una nuova moto?

“E’ difficile fare confronti, oggi non hanno girato molti piloti ed è stato un test con l’asfalto bagnato. Era importante iniziare subito e incominciare a fare chilometri. Io sono uno che tiene i piedi per terra, non è ancora il momento di sbilanciarsi anche se oggi sono stato veloce. Non ho fatto nessun record, rimaniamo calmi”.

Te la aspettavi diversa la Desmosedici?

“Un po’ sì, credevo che fosse una belva impazzita (ride). Anche dall’esterno la Ducati sembrava una moto veloce sull’acqua e oggi ne ho avuto la conferma. Però servirà l’asciutto per conoscere meglio questa moto, è quando spingi che i problemi vengono fuori”./p>

Quali sono le differenze più grandi che hai trovato?

“E’ troppo presto è per dirlo, non ho fatto abbastanza giri, e per di più sull’acqua, per parlare di dettagli o fare confronti. Con queste condizioni non riesci a definire neppure la posizione in sella, sull’asfalto c’erano 10°, era difficile anche mandare in temperatura le gomme. Sarà importante provare sull’asciutto per capire meglio, domani le previsioni non sono clementi, spero nel sole per i test a Jerez a fine mese per incominciare a lavorare”.

Senti la pressione per avere preso il posto di Rossi?

“La pressione c’è quando sei in un team ufficiale, non importa quale. Però per adesso non me la stanno trasmettendo, lavoriamo con tranquillità”.

A proposito di squadra, come ti trovi coi nuovi tecnici?

“Molto bene, il fatto che siano italiani aiuta. Non c’è il limite della lingua, che con i giapponesi nelle ultime stagioni a volte rendeva difficile esprimere le proprie sensazioni con esattezza. L’approccio è stato buono con loro come con la moto”.

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4Dovizioso: ecco la mia Ducati #4 Empty Dovizioso: Ducati? Fa storia a sé Gio Nov 15, 2012 1:13 am

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La Ducati ha ufficialmente cominciato la propria campagna 2013 all'insegna della continuità. Conclusa la stagione precedente con ancora molto materiale da provare a causa del maltempo che ha martoriato a più riprese sia i week-end di gara che i test in programma, la Casa di Borgo Panigale vuole verificare alcune soluzioni e aggiornamenti prima di dare inizio ad un nuovo corso. Se da un punto di vista tecnico non sembra ci sarà una rivoluzione, sul fronte piloti la rifondazione passa da volti nuovi. Tra questi, Andrea Dovizioso si candida a ruolo di protagonista affiancando Nicky Hayden nel team ufficiale.

"Le prime sensazioni sono state molto buone – ha detto Dovi dopo due giorni di test a Valencia – Il mio tempo sul giro secondo me è abbastanza veloce. Diciamo che ci vuole di più per capire veramente tanti aspetti della moto. È sicuramente diversa, ma è stato uno shock anche quando passai da Honda a Yamaha. Ci vuole tempo per adattarsi, imparare a sfruttarla. Non era il caso di provare a fare tante modifiche e di conseguenza non abbiamo potuto trovare il set-up perfetto. Anche a livello elettronico si poteva migliorare tanto, ma non c'è stato tempo a causa della pioggia. Secondo me nei pochi giri a disosizione ho fatto una buona prestazione. Logicamente c'è da lavorare perché il livello è alto. Speriamo di trovare bel tempo a Jerez nei prossimi test".

Ottimista anche Andrea Iannone, passato dalla Moto2 alla classe regina sotto l'egida del team Pramac.

"Ho trovato un buon feeling e sono riuscito a gestire la moto anche con le gomme slick, nonostante la squadra fosse inizialmente indecisa se farmi uscire o meno – ha detto il pilota di Vasto – Questo è positivo, perché vuol dire che le riesco a scaldare fin da subito. Anche l'avantreno mi ha dato ottime sensazioni. Ora si tratta di imparare a sfruttare meglio la potenza con il posteriore, soprattutto in fase di accelerazione a moto piegata. Non so quale sia il potenziale di questa moto, e secondo me non lo sa fino in fondo nemmeno Ducati".

Da rookie, Iannone ha affrontato le prime uscite con cautela, soprattutto viste le condizioni tutt'altro che ottimali del tracciato. Il distacco (un secondo e mezzo) rimane importante ma non sembra preoccupare l'italiano, che si è posto come riferimento i compagni di marca.

"L'essere non troppo lontano dal tempo di Hayden mi dà speranza, perché lui conosce e guida questa moto da molto. Se mi aspetti un grande ostacolo da qui in poi non lo so, ma come inizio non c'è male. La distanza da Pedrosa non mi soddisfa, ma ho un'ottima squadra, che mi ascolta, e non vedo l'ora di provare a Jerez. Sarà un test molto importante".

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