Il team Aspar da Le Mans ha lasciato inaspettatamente la RSV per affidarsi alla Suter. Intanto il marchio riminese pensa alla MotoGP
"Non capisco cosa sia successo: in tutti i turni di prova e nei test, Simon è sempre stato nei tre, quando andava piano…". Chi parla così è Salvatore Giorlandino, responsabile della RSV, costruttore dell'omonima ciclistica con la quale il team Aspar aveva iniziato la stagione, per passare alla Suter a partire da Le Mans.
Un divorzio che ha lasciato spiazzato il progettista romano e che apre un possibile scenario legale. "A Jerez – continua Giorlandino – Simon ha fatto ottavo, a due secondi e mezzo dal primo, non mi sembra sia stata una catastrofe e forse era più un problema di messa a punto".
Certo, la squadra di Martinez ha grosse ambizioni, mezzi notevoli e due campioni del mondo in squadra, Simon e Di Meglio, ma in testa al mondiale c'era Tomizawa e adesso Elias, una situazione che deve aver innervosito il manager di Valencia che ha pensato bene di cambiare moto. Ma in casa RSV sono abbastanza tranquilli: "Aspettiamo che i contratti vengano onorati. Le moto e i ricambi sono da loro, comprese le parti sviuppo che gli avevamo consegnato in anticipo. Io non li ho più sentiti e spero che tutto si sistemi con le buone, altrimenti andremo in causa". L'appuntamento è al Mugello, e se la situazione si sbloccherà, potremo forse rivedere le RSV, moto molto interessanti e ben realizzate, magari affidate ad un'altra squadra.
La Bimota intanto pensa alla MotoGP, il cui futuro non è ancora chiaro, di sicuro i 13 piloti all'arrivo di Le Mans dovrebbero spingere la Dorna a far entrare in anticipo, cioè a partire dalla prossima stagione, le mille con motori derivati dalla serie. Intanto c'è chi si è già mosso. La Suter ha pronta una ciclistica ma adesso arriva anche la Bimota (impegnata in Moto2) che sta realizzando un prototipo attorno ad un motore Yamaha R1.
"Non capisco cosa sia successo: in tutti i turni di prova e nei test, Simon è sempre stato nei tre, quando andava piano…". Chi parla così è Salvatore Giorlandino, responsabile della RSV, costruttore dell'omonima ciclistica con la quale il team Aspar aveva iniziato la stagione, per passare alla Suter a partire da Le Mans.
Un divorzio che ha lasciato spiazzato il progettista romano e che apre un possibile scenario legale. "A Jerez – continua Giorlandino – Simon ha fatto ottavo, a due secondi e mezzo dal primo, non mi sembra sia stata una catastrofe e forse era più un problema di messa a punto".
Certo, la squadra di Martinez ha grosse ambizioni, mezzi notevoli e due campioni del mondo in squadra, Simon e Di Meglio, ma in testa al mondiale c'era Tomizawa e adesso Elias, una situazione che deve aver innervosito il manager di Valencia che ha pensato bene di cambiare moto. Ma in casa RSV sono abbastanza tranquilli: "Aspettiamo che i contratti vengano onorati. Le moto e i ricambi sono da loro, comprese le parti sviuppo che gli avevamo consegnato in anticipo. Io non li ho più sentiti e spero che tutto si sistemi con le buone, altrimenti andremo in causa". L'appuntamento è al Mugello, e se la situazione si sbloccherà, potremo forse rivedere le RSV, moto molto interessanti e ben realizzate, magari affidate ad un'altra squadra.
La Bimota intanto pensa alla MotoGP, il cui futuro non è ancora chiaro, di sicuro i 13 piloti all'arrivo di Le Mans dovrebbero spingere la Dorna a far entrare in anticipo, cioè a partire dalla prossima stagione, le mille con motori derivati dalla serie. Intanto c'è chi si è già mosso. La Suter ha pronta una ciclistica ma adesso arriva anche la Bimota (impegnata in Moto2) che sta realizzando un prototipo attorno ad un motore Yamaha R1.