I test Infront a Phillip Island si chiudono con lo spagnolo che sbriciola il record della pista per le Superbike e lo porta a un 0,1" dal primato MotoGP 2010 di Stoner. Tre Ducati nei primi quattro posti. Rea terzo, poi cade malamente
Phillip Island – Carlos Checa distrugge il record di Phillip Island, prenota il GP d'Australia e rovina la colazione ai piloti MotoGP impegnati nei test di Sepang. La Superbike torna ad alitare sul collo della top class con lo strepitoso catalano autore di un tempo da far strabuzzare gli occhi: 1'30"578, ad un solo decimo dal primato della MotoGP 2010 realizzato da Casey Stoner, con la Desmosedici, in 1'30"458. Il record ufficiale appartiene a Nicky Hayden che con la Honda nel 2008 girò in 1'30"059.
Com'è possibile che un pilota di 39 anni, scartato anni dalla MotoGP stessa, gestito da una squadra privata (Althea) alla guida di una derivata della serie come la 1198 e con gomme da gara Pirelli da 300 € possa arrivare ad un soffio da colui che è ritenuto, sul giro secco, la miglior manetta della serie A? È un quesito che solleverà discussioni a non finire. Per alimentare la discussione vi possiamo dare qualche elemento tecnico. Checa ha fatto il tempo al mattino, in condizioni di temperatura aria e asfalto quasi identiche a quelle che avevano caratterizzato il GP d'Australia MotoGP dello scorso ottobre. Guida la 1198 "evo", cioè l'erede della moto che la Ducati aveva schierato lo scorso anno nel team interno, poi ritirato per scelta strategica. Le sospensioni sono Ohlins di ultima generazione: le TR, la stessa tecnologia utilizzata in MotoGP ma con steli da 43 mm invece di 48. L'elettronica è molto simile a quella della Desmosedici. Ma la 1198 è pur sempre una moto derivata dalla produzione ed i pistoni, ad esempio, devono essere kit e disponibili in commercio a prezzo politico.
La MotoGP invece è la serie dei prototipi: le moto inarrivabili per tecnologia, i piloti più forti, budget milionari. E allora perché c'è un solo decimo di differenza? Mistero.
Checa ha fatto il marziano, risultando velocissimo anche sul passo, ma con la stessa 1198, leggermente meno evoluta, sono andati fortissimo anche Sylvain Guintoli (secondo tempo) e Jakub Smrz (quarto). La Ducati non c'è in forma ufficiale, ma vola più di prima. E anche questo, se ci pensate, è un bell'arcano...
Con Rea fortemente a rischio per il pauroso botto di cui leggete a parte, l'unico che domenica potrebbe tentare di rovinare la festa in Rosso è Max Biaggi. Il campione del Mondo ha fatto il marpione, non si è fatto ingolosire dalla caccia al giro veloce ma nel pomeriggio, con pista più calda e meno veloce, ha pagato al catalano appena cinque centesimi. "La Ducati qui è forte ma stavolta siamo più vicini, la RSV4 è migliorata molto dallo scorso anno e anche rispetto alle prove del dicembre scorso".
Passo indietro invece per Michel Fabrizio che è incappato in una scivolata (la terza con la Suzuki, dopo le due di Portimao) mentre seguiva Biaggi. Il neoacquisto del team Alstare chiude i collaudi con un promettente settimo posto.
Scivolata anche per Marco Melandri che ha picchiato di nuovo la spalla destra operata il 23 dicembre. "Per fortuna ha tenuto bene anche perché al tornantino Honda si va veramente piano - ha raccontato Marco - Sono caduto perché la Yamaha ha toccato il cordolo: è più grossa della MotoGP, adesso lo so e in gara ci starò attento. Sono più stanco rispetto a ieri e credo non sarà facile affrontare i tre giorni del week end di gara. Però la Yamaha migliora e resto convinto di poter portare qualcosa a casa".
La Kawasaki si è messa in ottima luce con Joan Lascorz che però soffre ancora i postumi del grave incidente dell'agosto scorso in Supersport e sulla distanza è tutto da verificare. Lo spagnolo è anche scivolato, come il compagno Sykes. La ZX-10R è un missile ma la mancanza di un top rider come Chris Vermeulen, fuori causa per l'ormai cronico problema al ginocchio destro, è un brutto colpo per le aspirazioni di Akashi.
1 7 Checa C. (ESP) Ducati 1098R 1'30.578
2 50 Guintoli S. (FRA) Ducati 1098R 1'31.196
3 4 Rea J. (GBR) Honda CBR1000RR 1'31.206
4 96 Smrz J. (CZE) Ducati 1098R 1'31.654
5 17 Lascorz J. (ESP) Kawasaki ZX-10R 1'31.866
6 3 Biaggi M. (ITA) Aprilia RSV4 Factory 1'31.870
7 84 Fabrizio M. (ITA) Suzuki GSX-R1000 1'32.113
8 33 Melandri M. (ITA) Yamaha YZF R1 1'32.122
9 58 Laverty E. (IRL) Yamaha YZF R1 1'32.137
10 66 Sykes T. (GBR) Kawasaki ZX-10R 1'32.272
11 41 Haga N. (JPN) Aprilia RSV4 Factory 1'32.299
12 12 Waters J. (AUS) Suzuki GSX-R1000 1'32.394
13 111 Xaus R. (ESP) Honda CBR1000RR 1'32.405
14 91 Haslam L. (GBR) BMW S1000 RR 1'32.413
15 52 Toseland J. (GBR) BMW S1000 RR 1'32.880
16 11 Corser T. (AUS) BMW S1000 RR 1'32.994
17 86 Badovini A. (ITA) BMW S1000 RR 1'33.233
18 67 Staring B. (AUS) Kawasaki ZX-10R 1'33.398
19 6 Yanagawa A. (JPN) Kawasaki ZX-10R 1'33.432
20 121 Berger M. (FRA) Ducati 1098R 1'33.485
21 44 Rolfo R. (ITA) Kawasaki ZX-10R 1'33.514
22 2 Camier L. (GBR) Aprilia RSV4 Factory 1'33.560
23 8 Aitchison M. (AUS) Kawasaki ZX-10R 1'33.721